
I tecnici al lavoro sull’Adamello a 3.200 metri di quota hanno estratto dal ghiacciaio
Milano - Il futuro della Lombardia? Nasce dal fondo del più alto ghiacciaio d’Italia. Per la precisione da un cilindro di acqua congelata estratto dall’Adamello, a 225 metri di profondità, in grado di raccontare agli esperti gli ultimi mille anni di storia degli ecosistemi alpini (e non solo), tra cambiamenti climatici, modificazioni del territorio, evoluzione delle specie vegetali e tanto altro. Le scoperte fungeranno poi da base scientifica su cui redigere la legge contro il cambiamento climatico che il consiglio regionale vuole approvare entro la fine della legislatura.
Per ottenere la preziosa “carota“ dal fondo dell’Adamello un’equipe di esperti ha lavorato sul ghiacciaio Mandrone a 3.200 metri di quota, 24 ore al giorno per 11 giorni, alternando turni di 3 ore a 6 ore di riposo, con temperature che in alcuni casi hanno toccato i -28°. Il frutto del loro impegno, però, ha permesso di recuperare 300 cilindri di ghiaccio, oggi conservati all’università di Milano Bicocca. Il progetto “Ada270“ ha visto il coinvolgimento di sedici partner tra istituzioni, università e privati. La prima parte del lavoro è stata presentata ieri in Regione Lombardia, alla presenza dell’assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo: "Si è trattato di un’impresa unica dal grande valore scientifico – ha sottolineato Cattaneo – che fornirà dati utili a programmare il futuro".
All’incontro hanno partecipato anche Fabrizio Piccarolo, direttore della Fondazione Lombardia per l’Ambiente (Fla), Massimo Maugeri, assessore al Parco Adamello, Valter Maggi della Bicocca, Iacopo Morosi, viceresponsabile Ricerca e sviluppo di Cohaerentia, il geologo Luca Albertelli, Lino Zani, coordinatore della comunicazione di Ada270 ed Elena Guarnone di Edison. Gli studi sono appena cominciati ma è già possibile notare qualcosa, hanno spiegato gli esperti. Dal 2016 ad oggi il ghiacciaio dell’Adamello si è assottigliato di circa 12 metri a causa del riscaldamento atmosferico, mentre tra il 2008 e il 2020 la massa totale del Mandrone ha mostrato un calo pressoché costante.
Anche per questo Fla ha lanciato il progetto “Climada“ per ricostruire la storia climatica e ambientale delle Alpi centrali su scala regionale ed europea. Significa considerare l’impatto dell’uomo sull’ambiente concentrandosi sui composti conservati nei ghiacciai, che oggi possono essere rilasciati nel sistema idrico andando a impattare sugli ecosistemi di fondo valle e sulla qualità delle acque; ma anche ricostruire l’evoluzione delle specie vegetali, indigene e aliene, concentrandosi in particolare su quelle che mostrano un forte impatto sugli ecosistemi naturali.