Milano – Sono giorni di gran fermento per il “salotto” di Milano, la Galleria Vittorio Emanuele II. Dopo l’annuncio dell’asta per riassegnare le vetrine che al momento (e fino al 24 gennaio) sono di Swarovski, arriva il via libera della Giunta per un ampliamento sottoterra. Si tratterà di un locale di cabaret e un passaggio sotterraneo che attraverserà l'Ottagono da una parte all'altra collegando i due negozi di Prada.
I progetti sono stati approvati dalla giunta di Palazzo Marino con una delibera che apre alla “verticalizzazione” della Galleria anche nei suoi piani interrati, ad oggi inutilizzati, attraverso una modifica dei contratti di concessione di Prada e Savini. “Un impegno e un dovere – afferma l'assessore al Bilancio Emmanuel Conte – gestire i beni pubblici per generare valore per la collettività. Nel patrimonio immobiliare del Comune la Galleria continua a dimostrare di essere un unicum, per il suo fascino e per le potenzialità che ancora nasconde”.
Alla base della delibera c'è una manifestazione di interesse presentata da Prada che ha proposto all'amministrazione di annettere ai suoi due negozi 349,5 metri quadrati di spazi interrati per fare un collegamento fra i negozi Prada Donna e Prada Uomo. Questo con un canone proposto di 1.410 euro al metro quadrato, quindi un affitto annuo di oltre 492mila euro. La società ha specificato di aver già ottenuto un'approvazione di massima da parte della Sovrintendenza ai Beni Culturali, per un intervento da oltre 3 milioni. Operazione ritenuta “conveniente e opportuna” dal Comune, per la valorizzazione di spazi che altrimenti resterebbero in disuso.
Per l'apertura del teatro cabaret, invece, prima del lockdown Savini aveva già presentato una manifestazione d'interesse per circa 150 metri quadri interrati in uso a Feltrinelli, che li ha riconsegnati al Comune lo scorso anno. Questi spazi, che saranno adeguati con interventi per 930mila euro, saranno annessi a quelli del ristorante in un nuovo contratto di concessione della durata di 12 anni.