Galleria Vittorio Emanuele, arrivate 10 offerte per gli spazi vuoti per crisi

Bando del Comune per tre locali sfitti dopo l’addio di Mejana, Zadi e Ruggeri In campo Damiani, Piquadro, Pinko, Bric’s, Duomo 21, Zanotti e Virgili

Galleria Vittorio Emanuele II

Galleria Vittorio Emanuele II

Milano -  Le vetrine rimaste vuote in Galleria Vittorio Emanuele a causa della crisi economica provocata dall’emergenza coronavirus potrebbero presto tornare a riempirsi. Parliamo degli spazi fino a qualche mese fa occupati dal negozio di abbigliamento Ruggeri, dal cravattificio Andrew’s Ties-Zadi e dalla storica coltelleria Mejana. Andrew’s Ties e Mejana, in particolare, avevano lasciato i locali in anticipo sulla scadenza del contratto con il Comune dicendo a chiare lettere che non ce la facevano ad andare avanti in una Galleria deserta a causa dell’emergenza sanitaria e delle conseguenti restrizioni da zona rossa e arancione. Per i tre spazi per ora vuoti, però, ieri l’amministrazione comunale ha ricevuto dieci offerte in totale, tutte ritenute valide. Un segnale di ripresa che arriva nei giorni in cui in Galleria tornano a vedersi un po’ di persone, dopo il ritorno in Zona gialla dallo scorso 26 aprile.

Vediamo nel dettaglio quali offerte sono arrivate per i tre locali nel Salotto. Per lo spazio ex Ruggeri, affacciato su Piazza Duomo, hanno presentato proposte di gestione tre privati: Duomo 21 srl (ristorante), Damiani spa (gioielli) e Pinko (abbigliamento). Il locale, ubicato in Piazza Duomo 21, è grande 47 metri quadrati. La base d’asta è di 136.291 euro di canone annuo.

Per il secondo spazio in Galleria, dove fino a qualche settimana fa c’era il cravattificio Andrew’s Ties-Zadi, sono arrivate altre tre offerte da parte di Bric’s Valigeria, Damiani e Pinko. Il locale è al civico 8 di via Silvio Pellico, può contare su 101 mq tra pian terreno, soppalco e ammezzato e per conquistarlo bisognerà sborsare un canone annuo di almeno 292.880 euro.

Il terzo locale, dove per un secolo c’è stata la coltelleria Mejana fino alla rinuncia alla Galleria per la crisi Covid, ha uno degli ingressi da via Marino 7, 50 mq, una base d’asta annuale di 144.990 mila euro e può contare su quattro offerte arrivate: Piquadro (borse e valigie), Giuseppe Zanotti (scarpe), Anna Virgili srl (borse) e Damiani, che in pratica ha presentato offerte per tutti e tre gli spazi messi a bando da Palazzo Marino

Martedì , intanto, è già fissata l’asta all’incanto che riguarda la vendita di quattro immobili comunali, finora utilizzati come uffici dell’amministrazione in largo Treves 1 (la base d’asta prevista è di 22,6 milioni di euro), via Edolo 19 (base d’asta: 3,8 milioni di euro), San Tomaso 3 (21,8 milioni di euro) e via Pirelli 30 (1,3 milioni di euro). Il bando completa l’operazione di razionalizzazione degli uffici comunali pensata dalla Giunta Sala, dopo l’acquisto da parte dell’amministrazione degli immobili di via Sile 8, via Principe Eugenio 53 e di via Durando 38/A, che sono le nuove sedi.

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