
Fendi in Galleria Vittorio Emanuele, la Giunta comunale accelera. Sì, perché è passato già un anno e cinque mesi dall’aggiudicazione delle due vetrine e dei 336 metri quadrati al marchio di alta moda, un’aggiudicazione arrivata il 17 febbraio 2020 grazie a un’asta all’incanto caratterizzata 36 rilanci: la maison ha conquistato il locale nel Salotto dei milanesi offrendo 2.450.000 euro (la base d’asta era di 872 mila euro). Ma lo spazio è ancora vuoto a causa di due questioni tecnico-burocratiche che ora si sono risolte entrambe.
La prima questione riguardava i locali al piano terraammezzato, precedentemente occupati da Giorgio Armani Retail, locali rientrati nella disponibilità dell’Area Patrimonio Immobiliare del Comune il 10 luglio 2020, dunque un anno fa. La seconda questione burocratica, invece, si è risolta più di recente. Gli spazi al primo piano conquistati anch’essi da Fendi erano ancora utilizzati a fini istituzionali, come sede degli uffici di alcuni gruppi politici del Consiglio comunale. Quei locali sono stati liberati e sono tornati disponibili solo a partire dallo scorso 1° giugno.
Tutto a posto? Non proprio. C’era ancora uno scoglio da superare e il Comune, per non perdere ulteriore tempo, ha deciso di adottare una procedura accelerata per iniziare a incassare quanto prima il canone di locazione dovuto da Fendi in seguito all’aggiudicazione dello spazio in Galleria. Qual è lo scoglio? Lo scorso 23 luglio l’amministrazione comunale ha richiesto verifiche al Tribunale di Milano, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano e all’Agenzia delle Entrate. Ma in una determina comunale datata 28 luglio, cioè mercoledì, si sottolinea che "ad oggi non sono pervenuti riscontri alle richieste suddette" e si legge ancora: "Considerato che è urgente procedere alla stipula contrattuale considerato l’importo economico del canone e che il ritardo della stipula porterebbe a perdite contabili ed economiche importanti per il Comune di Milano, è stata prevista apposita clausola contrattuale di revoca nel caso di esito negativo dei suddetti controlli".
Una procedura accelerata, dunque, in attesa che il Comune riceva le risposte chieste agli organi giudiziari e contabili. La conclusione contenuta nella determina di Palazzo Marino, intanto, è la seguente: "Le tempistiche occorse per la piene disponibilità degli spazi e gli importati lavori di ristrutturazione che la società aggiudicataria intende realizzare negli spazi oggetto del presente atto, in deroga a quanto previsto nel bando, si autorizza società Fendi Italia srl a produrre l’Ape e l’aggiornamento catastale entro 5 mesi dalla stipula contrattuale".
Una volta che Comune e Fendi avranno firmato il contratto di locazione per lo spazio in Galleria, il marchio di alta moda dovrà pagare all’amministrazione 2.450.000 euro all’anno. Il contratto avrà valore per 18 anni.
M.Min.