
Una mostra che racconta la lotta del comitato popolare del Gallaratese
Milano, 1 giugno 2019 - «Sarà stato il 1972 o 1973: ci siamo messi in macchina e siamo arrivati fino a Palazzo Marino passando sotto la Galleria. Una carovana lunghissima di automobili, la voce del Gallaratese: volevamo essere ascoltati». Romano Chiovini, 79 anni, potrebbe parlare per ore. Insieme a Francesco Spelta racconta la «lotta» del comitato popolare del Gallaratese, periferia nord ovest della città, che mezzo secolo fa ha cominciato a farsi sentire per valorizzare la zona. Una lotta che ora si può vedere sotto forma di fotografie e documenti alla mostra per il 50esimo anniversario allestita alla biblioteca rionale di via Quarenghi 21 dal comitato Gallaratese Vivo, inaugurata ieri pomeriggio e visitabile fino al 14 giugno. «Insieme c’erano cittadini, associazioni, parrocchie, partiti politici, organizzazioni sindacali, che hanno dato vita al comitato popolare», dice Chiovini, per anni segretario di sezione del Pci e consigliere di Zona.
Al suo fianco Francesco Spelta, coetaneo, del Circolo Acli Gallaratese alla parrocchia dei Santi Martiri. «Sembra di vedere Don Camillo e Peppone», commenta chi li conosce bene. «Ognuno - riflette Spelta - ha messo da parte un pezzettino della sua identità ideologica per il bene comune. Ora vogliamo sollecitare i giovani a vigilare sulle conquiste ottenute ed elaborare nuovi obiettivi». Quali sono le conquiste? «La salvaguardia delle aree verdi e la metropolitana, a suo tempo approdata al Gallaratese. Siamo riusciti a farla realizzare interrata. A disposizione abbiamo avuto 4 progettisti, per ridisegnare la zona. Abbiamo evitato la cementificazione selvaggia e ci siamo battuti per la realizzazione del centro civico e del centro commerciale», sottolinea Chiovini.
«Non è stato facile. Abbiamo subito pure un attacco fascista, nel 1973», ricorda Spelta. Ora? «Vorremmo vedere un quartiere più vivo. Sta invecchiando, mancano strutture per i giovani», conclude Chiovini. La mostra è supportata dal Municipio 8: «Racconta la storia di uno dei quartieri più verdi e vivibili della città, così non per caso ma perché è frutto di battaglie e di partecipazione», commenta il presidente Simone Zambelli. A chiusura dell’evento, l’incontro «Conosciamo il nostro quartiere», il 15 giugno alle 16.30 alla palestra Cappelli e Sforza di via Lampugnano 80.