ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Rider nel mirino dei ladri: cosa (e come) viene rubato ai ciclo-fattorini

I sindacati: ciascun operatore subisce almeno un furto nella vita. Spesso gli assalti non vengono denunciati. E per chi è inquadrato come autonomo sfuma anche la possibilità del rimborso

Rider (Archivio)

Milano, 27 dicembre 2023 – Ciclo-fattorini nel mirino della microcriminalità. Derubati di biciclette, batterie, cellulari ma anche del portafogli con denaro, usato come resto in caso di pagamenti in contanti. I rider, per giunta, se inquadrati come autonomi, non hanno diritto al rimborso dell’attrezzatura di lavoro né dei soldi rubati.

A Firenze il fenomeno della sicurezza ha assunto connotati particolarmente violenti, con aggressioni, rapine e accoltellamenti di lavoratori del delivery: solo nel capoluogo toscano ci sono stati almeno sei episodi da fine settembre e i rider hanno protestato sotto la Questura.

Nel mirino dei ladri

"Dal nostro osservatorio milanese ci risulta che almeno una volta nella sua carriera un rider subisce un furto. Non però con quelle modalità aggressive, come l’accerchiamento da parte di rapinatori, emerse nel capoluogo toscano. Nella stragrande maggioranza dei casi i ladri entrano in azione quando il fattorino effettua la consegna fino al piano. Per contratto dovrebbe fermarsi al campanello esterno ma è costretto ad arrivare alla porta di casa, per non essere penalizzato con valutazioni negative dal cliente, come succede con l’App di una nota multinazionale. A fare gola sono soprattutto biciclette elettriche e batterie" rivela Andrea Bacchin, funzionario di Nidil Cgil Milano, uno dei sindacati che tutela i lavoratori del delivery ("circa 3mila in città" puntualizza il sindacalista, dopo l’addio al mercato italiano di Uber Eats, Gorillas, Getir e la chiusura del servizio ai privati di MyMenu).

Timore di ripercussioni

“Se parliamo di sicurezza, molti casi rimangono nell’ombra in quanto non denunciati neppure alle forze dell’ordine, figuriamoci ai sindacati, anche per timore di ripercussioni in ambito lavorativo. Oltre a furti di e-bike, batterie e cellulari, abbiamo raccolto anche casi di truffe da parte di chi si finge cliente al posto di quello vero, facendosi trovare sul portone dello stabile" dettaglia Mario Grasso, funzionario della Uiltucs nazionale.

Oggetto del desiderio da parte dei criminali sono anche i portafogli che contengono il denaro, usato come resto o per comprare della merce. "I malviventi sono a conoscenza del fatto che i rider abbiano con sé dei contanti. Il problema è che, essendo inquadrati come ‘autonomi’, per questi lavoratori non è prevista l’indennità di cassa, e, in caso di furto, non si ha diritto ad alcun rimborso. Il settore delle consegne a domicilio è a bassa marginalità e le multinazionali hanno costruito il business scaricando in parte il rischio di impresa sui lavoratori. La battaglia per estendere maggiori tutele alla categoria, a partire dall’inquadramento da dipendente, è importante anche per garantire una loro maggiore sicurezza", puntualizza Angelo Avelli, attivista di Deliverance Milano ed ex rider.