Milano, arrestate le ladre autrici del furto in casa del sindaco Sala / VIDEO

Si tratta di tre nomadi alle quali vengono attribuiti diversi colpi in appartamenti del centro. Incastrate da un'impronta digitale

Parte dell'ingente refurtiva sequestrata dalla polizia

Parte dell'ingente refurtiva sequestrata dalla polizia

Millano, 5 giugno 2018 - Donne all'apparenza insospettabili, vestite con abiti di marca, svaligiavano appartamenti nel centro di Milano. Compreso quello del sindaco Giuseppe Sala, colpito l'ultimo weekend di maggio. Le ladre sono state arrestate dai poliziotti dell'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura di Milano che hanno anche scoperto il loro covo, a Bollate, un vero e proprio supermarket di brand del lusso. Recuperati numerosissimi accessori, borse, foulard e pellicce.

In manette sono finite tre nomadi, due adulte e una minorenne, ribattezzate "le pantere dei furti". Per loro le accuse sono furto pluriaggravato e ricettazione. A incastrarle un'impronta digitale lasciata sull'anta di un armadio proprio in casa del sindaco, rilevata grazie ai sopralluoghi della polizia scientifica. L'impronta corrispondeva con quella di una nomade già schedata e con precedenti per furto. Così, dopo una serie di accertamenti nei campi rom di via Bisbino e Baranzate, è stato poi scoperto il covo della banda: una villetta in via Leopardi a Bollate, piena di refurtiva. Non solo borse, vestiti, accessori, gioelli e altri oggetti di lusso delle migliori griffe ma anche 3.500 euro in contanti e scatoloni pieni di banconote false. Sequestrata anche una Maserati di grossa cilindrata.

Le donne, travestite da insospettabili con abiti griffati e accessori di lusso rubati in precedenti furti, sceglievano casualmente e a «tentativi» le abitazioni da svaligiare, approfittando di portoni lasciati aperti o intrufolandosi nei palazzi mentre qualcuno usciva. Grazie alle indagini della polizia, ad alcune testimonianze, alle immagini di videosorveglianza delle telecamere in città e soprattutto a un'impronta lasciata da una delle ladra sull'anta di un armadio la polizia è riuscita a identificare anche il resto della banda. Dopo aver fermato due ragazze di origine rom vicino al palazzo di giustizia (una delle quali coinvolta nel colpo all'appartamento del sindaco), la polizia è riuscita a risalire anche al loro covo di lusso. Il covo serviva come base logistica non solo alle tre ma anche ad altre ladre specializzate in furti d'appartamento che arrivavano da Parigi. "Si tratta di una rete internazionale, come tipico dei rom - ha spiegato Maria José Falcicchia, dirigente dell'Ufficio prevenzione generale della questura di Milano - però in una fase più organizzata e diversa da come solitamente si immagina: con una casa, una base logistica. Ragazze ben vestite e insospettabili che però erano ladre".

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