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Fumata nera, all’Akno scatta il blocco

Il clima teso da giorni, la proclamazione dello stato di sciopero, i primi presidi notturni, i primi sgomberi da parte delle forze dell’ordine. Poi l’ultima rottura di trattativa, "adesso basta". Da ieri mattina è blocco permanente ai cancelli della Akno Truccazzano Business Center, maxi polo logistico sulla Rivoltana, sito di smistamento merci per Unes, Brivio e varie altre realtà di zona. Gli addetti ai magazzini di carico, dipendenti della cooperativa Lgd srl di Milano scioperano sotto le bandiere dei Si Cobas, che rappresenta 110 su 150 addetti. Al centro di una vertenza ancora senza soluzione - e dell’ultimo tavolo di trattativa saltato - trattamento economico, buste paga e condizioni di lavoro. Si tratta da tempo, quasi due anni. "Quaranta tavoli, nessuna apertura. Siamo stanchi di essere presi in giro". Il clima, davanti ai cancelli del sito logistico, era caldo già dalla fine della scorsa settimana. Nei giorni scorsi, e soprattutto nelle notti scorse, i primi picchetti. L’ultimo nella notte fra domenica e lunedì, scioltosi dopo l’intervento della Polizia e solo nelle prime ore del mattino. Ieri un ultimo incontro con la cooperativa, ma un nulla di fatto. "Ci siamo trovati davanti - così per il Si Cobas il delegato Pape Ndiaye - un interlocutore ancora una volta fuorviante. Qui non è, come si continua a dire, un problema di assegni familiari, ferie o questioni secondarie. Qui vi sono conti che non tornano, buste paga incomprensibili, importanti somme in meno negli stipendi, disapplicazione del contratto e degli accordi di secondo livello. Per non dire di condizioni di lavoro e problemi di sicurezza. Come Si Cobas rappresentiamo 110 dei 150 lavoratori, ve ne sono qui una parte, molti non sono ancora al lavoro. E vogliamo delle risposte. Da qui non intendiamo muoverci". Da ieri dunque presidio con blocco ai cancelli, gazebo, bandiere e generi di conforto. Sulla strada una lunga fila di bisonti in attesa. A monitorare, i carabinieri di Pioltello. La trattativa resa come sempre complessa dalla piramide degli interlocutori: Unes committente, Brivio detentore di commessa, il consorzio Stl e la coop Lgd, riconducibili alla stessa proprietà. Molti degli addetti in sciopero sono dipendenti pluriennali. "Ne abbiamo viste, negli ultimi anni, un po’ di tutti i colori - raccontano - . Nel chiedere il rispetto per il nostro lavoro dobbiamo stare in guardia. L’obiettivo è di liberarsi dei dipendenti della coop per sostituirli con personale a tempo determinato". L’appello a Unes. "Non accetteremo più di trattare con nessun altro". M.A.