ANNA GIORGI
Cronaca

Nei guai il "rich kid" della televisione: la finanza gli sequestra il mega-yacht

Milano, inchiesta su Massimo Bellezza per riciclaggio ed evasione. A farne le spese il figlio di 28 anni

Federico Bellezza a bordo di uno yacht

Milano -  Il lusso sbandierato nelle stories su Instagram, gridato sui social e raccontato in tv. Federico giovane e fascinoso che aveva l’auto "tutta ricoperta di velluto" e "un’altra color oro", "...sì uno di quei ragazzini super ricchi che si vedono in tv a raccontare la vita dorata", è il profilo che emerge dalle intercettazioni contenute nelle carte dell’inchiesta che vede coinvolto il padre di Federico, il noto imprenditore Massimo Bellezza. Le accuse sono auto-riciclaggio da evasione fiscale e intestazione fittizia di beni. È riconducibile, invece, a Federico, il mega yacht battante bandiera britannica dal valore di due milioni di euro sequestrato ieri dagli uomini dalla Guardia di Finanza. La barca di lusso era utilizzata dal 28enne torinese, influencer, amante del lusso, automobili d’epoca e capi firmati. Un’operazione, quella del sequestro, nata a margine di un’inchiesta per evasione fiscale che riguardava l’impresa del settore della robotica della famiglia Bellezza. Federico è un influencer con quasi 40mila follower, noto per aver partecipato al programma di Rai 2 "Giovani e ricchi", in cui sfoggiava il suo stile di vita privilegiato, tra Rolex e abiti firmati e nel docu-reality "Rich kids", mostrava il mondo di lusso sfrenato "oltre la sfera dei social".

Quello delineato grazie alle indagini che hanno portato al sequestro della barca è "un complesso meccanismo fraudolento realizzato ricorrendo a false fatturazioni, con l’obiettivo di riciclare denaro attraverso l’interposizione di società straniere", scrivo gli investigatori del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano. Nel corso delle attività di indagine coordinata dal pm Paolo Storari è emerso che l’indagato, Massimo Bellezza, grazie alla complicità di alcuni fiduciari, italiani ed esteri, avrebbe usato denaro, provento di frode fiscale, girandolo a una società britannica, in previsione dell’acquisto e della gestione dello yacht in uso al figlio. Alla richiesta del pm Paolo Storari a uno degli indagati, circa la provenienza dei soldi per acquisire la barca, l’indagato - come si legge nelle carte - risponde: "Ah, bella domanda, non glielo so dire da dove venivano... perché non ci sono soldi ufficiali... Penso che non abbiano provenienza pulita... non pulita perché secondo me hanno provenienza estera stì soldi.. e ci sono un po’ di trascorsi problematici". D

alle carte risulta anche che il giovane ricchissimo non abbia mai presentato dichiarazione dei redditi. Secondo gli inquirenti "l’impiego del veicolo societario di diritto inglese, il cui capitale sociale era detenuto “fiduciariamente” da altre entità giuridiche estere, serviva per nascondere l’origine dei fondi di provenienza illecita e la titolarità effettiva del mega-yacht, riconducibile all’imprenditore indagato e al figlio". Da qui le accuse di auto-riciclaggio da evasione fiscale e intestazione fittizia di beni. I militari hanno quindi eseguito ieri il decreto di sequestro preventivo per l’imbarcazione di 32 metri ormeggiata a Portosole di Sanremo.