
Milano – Gli ex sindaci diventano “Ambasciatori della Grande Milano nel mondo’’. Il Centro Studio Grande Milano ieri pomeriggio ha riunito al Teatro Franco Parenti i cinque primi cittadini ancora in vita e li ha nominati ambasciatori. Sul palco, uno dietro l’altro, sono saliti Paolo Pillitteri, Giampiero Borghini, Gabriele Albertini, Letizia Moratti e Giuliano Pisapia. Una successione temporale quasi perfetta, manca solo il leghista Marco Formentini, morto il 2 gennaio 2021 e sul maxi-schermo compare anche l’immagine di Carlo Tognoli, scomparso il 5 marzo 2021.
L’evento, introdotto dalla voce e dalle note al piano di Paolo Jannacci e condotta dal giornalista Roberto Rasia Dal Polo, è stato voluto dalla presidente del Centro Studi Grande Milano Daniela Mainini, che sintetizza così il senso della nomina ad ambasciatori: "Milano è grande anche grazie ai sindaci che l’hanno amministrata". L’ingegnera e filantropa Amalia Ercoli Finzi, subito dopo, emoziona e diverte la platea del Parenti con il suo aforisma "amo Milano perché con Milano ci parlo". E via ad aneddotti storici legati ai luoghi della città e ad opere della letteratura come “I Promessi Sposi’’. L’attuale sindaco Giuseppe Sala, seduto in platea, si alza e va a baciare la Ercoli Finzi. Il giornalista Giangiacomo Schiavi rilancia: "Diamole l’Ambrogino d’oro". Il pubblico applaude.
I cinque ex primi cittadini, intanto, ringraziano per la nomina ad ambasciatori e raccontano qualche aneddoto. Pillitteri dice: "Milano è ricca. Quando venne Carlo d’Inghilterra gli chiesero perché era senza Diana. “Se avessi portato mia moglie a Milano mi avrebbe fatto diventare povero. Avrebbe comprato tutto quello che c’era nelle vetrine’’". Borghini scherza: "Sono stato una meteora in mezzo a sindaci stelle fisse. Ma le meteore sono più visibili. Nel 1992 e 1993 Milano ha dato il meglio di sé con una Giunta di responsabilità civica".
Albertini ricorda quando "a Roma il sindaco Rutelli mi fece vedere i Fori Imperiali dalla sua finestra al Campidoglio e io mi emozionai pensando all’Impero Romano. Rutelli, però, mi disse che mi invidiava i milanesi. Sono “mai cuntent’’, sempre pronti a fare meglio e ad accogliere. Io ambasciatore? Lo considero un incarico". La Moratti sottolinea che "Milano si fa amare per le sue caratteristiche straordinarie, per la sua capacità di dare". Pisapia sorride: "Avete fatto un miracolo a mettere insieme tutti gli ex sindaci. Fare il primo cittadino è la cosa più difficile ma più bella perché vedi i risultati".
Sala non parla. Albertini, entrando al Parenti, gli riserva una stoccatina polemica: "Gli errori di Beppe? Non è stato se stesso, non ha fatto il manager e ha fatto il politico con appartenenze piuttosto che con piglio civico, cioè la capacità di fare e di ascoltare un po’ meno i verdi talebani".
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