
C’è un ventenne che in foto e video appare seduto, il volto in primo piano ma subito sotto anche le parti intime esibite in bella mostra. E c’è qualcuno che ora gli chiede soldi per non farle circolare, quelle immagini. Insomma, se la denuncia che il ragazzo ha presentato ai carabinieri è tecnicamente per tentata estorsione aggravata, certo le modalità dei fatti sono un po’diverse dal solito.
Anche perché il giovane, residente nell’hinterland, dà una spiegazione un po’strana di come quei primi piani nature siano finiti nelle mani del suo ricattatore. Dice di essere semplicemente andato in bagno per un bisogno fisiologico e che una volta seduto sul water si è messo a smanettare al telefono come si fa sempre. Ma stavolta ecco che ... zac! Mentre era sul suo profilo Instagram, all’improvviso gli è apparsa sul display l’immagine di una ragazza giovane e cortese (vestita dice lui), Valary il suo presunto nome, che gli ha chiesto l’amicizia e l’ha immediatamente invitato a partecipare ad una videochiamata.
Per carità, lui non ci pensava proprio visto che era seduto lì con le mutande abbassate... Ma poi - ha spiegato nella denuncia - un virus deve essersi impossessato del suo cellulare perché, senza che lui muovesse un dito, in due secondi la videochiamata era già partita e dopo qualche minuto aveva già ricevuto messaggi in chat con i quali il misterioso estorsore (che tutto gli era sembrato, a quel punto, fuorché la ventenne graziosa di prima) aveva già cominciato a scrivergli di stare calmo e tranquillo ma di prepararsi a mettere mano al portafoglio se non voleva che foto e video dei suoi primi piani finissero a breve sulle chat di amici e parenti.
"Niente panico – diceva il messaggio, stando alla denuncia – calmati e leggi attentamente quello che hai di fronte e guarda anche il video che ora è in riproduzione sul tuo schermo. Se spegni la webcam puoi considerarti un uomo morto, un vero pedofilo, ascolta non ti farò del male se fai quello che ti chiedo...".
Spaventato dalla prospettiva in effetti non entusiasmante, e probabilmente anche a corto di liquidi per l’eventuale pagamento (appena diplomato, sta cercando lavoro), il ragazzo ha deciso a quel punto che l’unica cosa da fare fosse precipitarsi dai carabinieri a sporgere denuncia.
E loro, ascoltata e messo a verbale la sua storia com’è giusto, qualche dubbio sulla dinamica devono però averlo avuto. Anche perché quelle immagini intime, a dire il vero, più che rubate devono essere sembrate come dire, un po’ esibite con qualche soddisfazione (alla finta ragazza, s’intende). O no? Colpa di certi problemi “intestinali“ che non gli permettono di stare seduto in bagno come tutti gli altri, ha provato a spiegare il giovane con qualche imbarazzo... Comunque sia, ora provvederà l’indagine della polizia postale a rimettere al loro posto i vari tasselli di questa storia. E chissà che non sia possibile evitare il “riscatto“.
Mario Consani
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