Assagfo (Milano) – Da latifondo agricolo a realtà metropolitana che ha costruito la sua economia e la sua ricchezza sul più importante polo terziario e di servizi della provincia milanese. Questa, in breve, è la storia del Comune di Assago, un piccolo cammeo incastonato tra i comuni del Sud Milano che è stato capace di coniugare sviluppo, innovazione e tradizione.
Nonostante negli anni il suo territorio sia stato interessato da un’importante trasformazione urbana che ha concentrato, in questo angolo di città metropolitana, multinazionali, centri direzionali e commerciali, due fermate della metropolitana, il primo palazzetto dello sport privato, il Forum, che ospita importanti iniziative sportive e musicali di tutta Italia, il centro storico è rimasto pressoché intatto, preservato da questo nuovo e importante sviluppo che si è radicato nelle aree più a nord del paese.
Con poco più di 9.300 abitanti, il Comune di Assago è riuscito a diversificare e orientare lo sviluppo del territorio senza compromettere il centro abitato e senza incidere sul numero di residenti. Questo ha permesso all’Amministrazione di dedicare attenzione e risorse ai residenti, garantendo al Comune di Assago importanti riconoscimenti: nel 2016 quello di Comune più virtuoso d’Italia e, nel 2022, quando è stato dichiarato il Comune italiano con la più alta qualità della vita.
“Anche se il numero di residenti ci colloca nella fascia dei piccoli comuni non superando i 10mila abitanti, ci sono giornate in cui ci troviamo a gestire flussi che sfiorano le 53mila presenze - spiega il sindaco Graziano Musella - e questo implica un’organizzazione importante, capace di offrire standard di servizi che solitamente erogano le città metropolitane”. A questo, si aggiungerà a breve un’altra importante sfida: Assago è diventata città olimpica e, il prossimo anno ospiterà alcune discipline dei giochi olimpici invernali Milano-Cortina 2026.
La vocazione agricola del territorio è ancora custodita nei nomi delle cascine che oggi identificano nuovi quartieri o alcuni edifici diventati poi strutture pubbliche come la Cascina Pontirolo, oggi una Rsa gestita da una fondazione che ha partecipazioni in diversi comuni del sud Milano. “La fotografia di Assago, che oggi tutti vediamo, è il frutto di una trasformazione avvenuta negli ultimi quarant’anni e che ha portato la nostra città a essere pioniera di alcune soluzioni che si sono rivelate vincenti - prosegue Musella -. Lo sviluppo di un’area che ha integrato terziario, servizi e commercio è stata una innovazione che ci ha permesso, e permette tutt’ora, di essere attrattivi e di adeguarci costantemente ai tempestivi cambiamenti che la società moderna richiede. Siamo una città poliedrica, dalle numerose sfaccettature che, anche se partite da lontano, sanno rinnovarsi ed essere contemporanee”.
Era la fine degli anni ’70, infatti, quando è stato realizzato il più importare comparto terziario della provincia di Milano: Milanofiori. Più di 600mila metri quadri di centro direzionale che si integra con il primo – e per l’epoca più grande – centro commerciale della zona. Nascono poi, a contorno di questa nuova realtà, i primi hotel, il Forum nel 90, il teatro Repower nel 2002 e l’avvio dello sviluppo di una nuova area, Milano Fiori che, proprio negli ultimi tempi, nella sua parte Nord, è stata oggetto di studio da parte di Fondazione architetti di Milano che, proprio in questo quartiere, ha promosso una giornata di studio con i “percorsi metropolitani”.
Sin dalla sua formazione, circa nel 2010, questo quartiere è stato una palestra per numerosi importanti studi di progettazione che, attraverso nuove tecnologie e costruzioni innovative, almeno nella forma, diventa terra di conquista per alcune delle più importanti multinazionali: una su tutte la Nestlè. Qui, i più grandi urbanisti e progettisti hanno fuso armonicamente qualità della vita, eco sostenibilità e design. Avendo sempre come faro la tutela del territorio, si sono sperimentati nuovi elementi, nuove filosofie dell’abitare.
“Nel 2011 – conclude il primo cittadino - l’ultimo importante tassello lo raggiungiamo con l’arrivo della metropolitana milanese: siamo la prima amministrazione comunale che è riuscita a portare fuori dai confini del dazio milanese la metropolitana, con ben due fermate”.