Via Recoaro, scovato fortino della droga: cani e telecamere come protezione/ VIDEO

A 'comandarlo' un italiano di 45 anni, arrestato con l'accusa di detenzione di stupefacenti

Fortino della droga: cani come protezione (Frame video Questura)

Fortino della droga: cani come protezione (Frame video Questura)

Milano, 29 gennaio 2020 - Un vero e proprio fortino per la droga, protetto da nove cani e micro telecamere nascoste nelle fioriere sul balcone. E' quanto hanno scoperto i poliziotti del commissariato Lorenteggio, in via Recoaro, zona Giambellino, a Milano. A 'comandarlo' un italiano di 45 anni, arrestato in flagranza con l'accusa di detenzione di stupefacenti. 

Da qualche tempo la polizia stava raccogliendo informazioni sul 45enne, conosciuto solo per qualche precedente per reati contro il patrimonio e qualche diverbio in strada ma che, negli ultimi tempi, era diventato noto tra gli spacciatori e gli assuntori di droga con l'appellativo di 'zio'. I poliziotti hanno accertato che l'uomo riceveva la clientela all'ingresso della sua abitazione, restando sempre al suo interno insieme a un numero imprecisato di cani, la cui presenza sembrava essere nota a tutti quelli che si avvicinavano all'uscio di casa. 

Lunedì scorso, durante un servizio di appostamento presso l'abitazione dell'uomo - oltre al solito viavai di persone che veniva richiamato dallo 'zio' per ricevere, in una manciata di secondi, involucri di carta stagnola - gli agenti hanno udito un concitato abbaiare di cani e la richiesta di aiuto da parte di una donna che lamentava di essere stata morsa da un cane e richiedeva un'ambulanza. Poco dopo un equipaggio del 118 è arrivato in soccorso della donna, compagna dell'uomo, per trasportarla presso un pronto soccorso. I poliziotti hanno sfruttato questo momento per intervenire con una pattuglia in divisa con la scusa di voler richiedere informazioni in merito all'accaduto e così, il 45enne, senza insospettirsi, ha ricevuto gli agenti uscendo dall'abitazione. Assunto il controllo della situazione, gli agenti sono quindi entrati in casa con l'aiuto di alcuni familiari del 45enne che, ricevute la garanzia che agli animali non sarebbe stato recato alcun danno, li hanno aiutati a tirarli fuori uno alla volta, apponendo anche delle museruole a quelli più imponenti: alla fine sono risultati ben nove, fra cui alcuni pittbull, un pastore tedesco e un labrador particolarmente aggressivo (presumibilmente quello che aveva morso la donna).

Dalla perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti e sequestrati 700 grammi di hashish, diviso e conservato in vari luoghi, con confezioni grandi termosaldate e altri involucri più piccoli, oltre a palline di carta stagnola già pronte per la vendita; insieme alla droga, tutto l'armamentario per la preparazione dello stupefacente da vendere, a partire dal bilancino, per passare agli strumenti per la saldatura della plastica e finire ad un'agendina della contabilità e dei riferimenti alla clientela, compresa la messaggistica di chi si informava su quando poter andare a comprare. Inoltre, i poliziotti hanno scoperto che l'uomo si avvaleva non solo dei cani, ma anche di una serie di microcamere nascoste dentro vasi di plastica posti accanto alle finestre. I vasi erano stati opportunamente forati per permettere alle camere di inquadrare l'esterno dell'abitazione. Era così che lo 'zio' riusciva a individuare sempre gli sconosciuti 'sospetti', controllando le microcamere con una semplice applicazione che gli permetteva di ricevere le immagini direttamente sul suo smartphone.

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