MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Foresta della Goccia, futuro pulito: "Fitobonifica da 6 milioni di euro"

Il Comune ha ottenuto un finanziamento dall’Ue per avviare l’innovativo progetto di risanamento. Il bosco spontaneo nasce in un’ex area industriale molto inquinata, quella dove c’erano i Gasometri.

Foresta della Goccia, futuro pulito: "Fitobonifica da 6 milioni di euro"

Foresta della Goccia, futuro pulito: "Fitobonifica da 6 milioni di euro"

Una foresta che cresce e che bonifica il terreno inquinato sottostante. Una bonifica innovativa, basata su tecniche di fito-risanamento e sulla capacità della vegetazione e della biodiversità di ripulire il terreno e biodegradare le sostanze contaminanti. Parliamo della cosiddetta Foresta della Goccia, alla Bovisa, un bosco spontaneo vasto 18 ettari che insiste su un terreno fortemente inquinato, che una volta era un sito industriale, quello interessato dagli ex gasometri della città.

Il Comune ha ottenuto cinque milioni di euro di fondi europei Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) per il recupero dell’area: un piano che ha l’obiettivo di incrementare il verde urbano attraverso l’utilizzo di soluzioni naturali (Nature Based Solutions).

Il progetto conta sul partenariato tra l’amministrazione comunale, capofila, e Osservatorio La Goccia. (che comprende, tra gli altri CNR, Università Bicocca, il nostro Museo di Storia Naturale, oltre ad associazioni del nostro territorio e startup scientifiche), Ambiente Italia, Politecnico di Milano-Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU), Climateflux GmbH, Open Impact Srl, Eutropian, FROM Srl. Collaborano anche Terra Preta, CFU Italia Nostra, Progetto Natura Onlus.

L’attuale Foresta si è sviluppata negli ultimi decenni in modo spontaneo e il progetto avrà – come già nelle fasi preliminari – il solido sostegno della ricerca: saranno studiati e analizzati i processi organici in grado di eliminare la contaminazione del terreno, verranno valorizzati l’ecosistema della Goccia e la biodiversità della foresta, attraverso un’innovativa modalità di approccio tra le varie specie che la abitano o ne possono fruire. Grazie ai fondi ottenuti (che rappresentano l’80% dell’investimento complessivo, pari a circa 6,3 milioni di euro) potrà essere recuperato anche uno degli edifici ex industriali presenti ancora nell’area, attraverso tecniche di ristrutturazione a impatto zero. Lo spazio sarà utilizzato dai partner di progetto, in corso d’opera, e poi restituito alla cittadinanza, a intervento concluso. L’assessora comunale all’Ambiente e al Verde Elena Grandi commenta: "Stiamo lavorando per una città più verde, più vivibile e più resiliente. E questo progetto nasce proprio dalla volontà di trovare soluzioni migliori e a basso impatto per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Vogliamo permettere alle piante di svolgere, nel tempo, la maggior parte del gravoso compito di ripulire un sito inquinato, senza smuovere il terreno, senza l’uso di macchine o componenti chimici, quindi senza emissione di Co2: rispettando e valorizzando quegli ecosistemi che sempre più rappresenteranno una risorsa vitale insostituibile nelle nostre città".

Grandi aggiunge che "il progetto prevede il recupero di un sito inquinato che si attuerà in modo del tutto naturale, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità di una foresta che è sorta spontaneamente. È un progetto davvero innovativo, di cui sono particolarmente fiera per il quale ringrazio tutti i partner, pubblici e privati, che ci sosterranno in questo percorso”.