Caso Camici, Fontana indagato: "In miei patrimoni nulla di nascosto"

L'inchiesta sulla fornitura da mezzo milione di euro da parte della società Dama gestita dal cognato. Il governatore: "Certo dell'operato della Regione"

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano, 25 luglio 2020 - Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, risulta indagato dalla procura di Milano nell'inchiesta sulla fornitura da mezzo milione di euro di camici e altri dispositivi di protezione da parte della società Dama gestita dal cognato Andrea Dini e di cui la moglie del governatore lombardo, Roberta Dini, detiene una quota del 10%.

Il procuratore

Sui motivi della decisione di iscrivere anche Fontana nel registro degli indagati così si è espresso il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, che coordina le indagini assieme ai pm Furno, Scalas e Filippini: "Il fascicolo sulla fornitura dei camici viene aperto sulla base di una segnalazione di operazioni sospette trasmesso alla procura di Milano dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza". Il riferimento di Romanelli è relativo alla segnalazione fatta dalla Unione Fiduciaria di un bonifico poi bloccato di 250.000 euro da parte del governatore della Lombardia Attilio Fontana alla Dama spa, società del cognato, con la causale che si riferiva ai camici. Romanelli ha confermato che il governatore è indagato solo per frode in pubblica fornitura.

Le parole di Fontana

"Ho appreso con voi - scrive Fontana in un post su Facebook - di essere stato iscritto nel registro degli indagati. Duole conoscere questo evento, con le sue ripercussioni umane, da fonti di stampa. Sono certo dell'operato della Regione Lombardia che rappresento con responsabilità". In serata il governatore ha scritto un nuovo post sui suoi profilo social spiegando: "Sono emotivamente coinvolto dall'abbraccio di solidarietà e di stima che mi avete manifestato per tutto il giorno. Centinaia di telefonate, migliaia di messaggi mi hanno supportato in queste ore in cui anche manifeste maldicenze hanno avuto facile vetrina. Nelle dichiarazioni richieste dalle norme sulla trasparenza sono riportati nel dettaglio i miei patrimoni, non vi è nulla di nascosto e non vi è nulla su cui basare falsi scoop mediatici. Adesso qualche ora di riposo, da domani si riprende come sempre il lavoro alla guida della Regione più bella del mondo". 

Il legale del governatore

"Mi è oscura la ragione per cui il presidente Attilio Fontana è indagato. Aspetto che i pm mi chiariscano il motivo per cui viene contestata la frode". Ha detto l'avvocato Jacopo Pensa, legale del governatore lombardo, alla notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati per frode. "Fontana non ha tenuto alcuna condotta di reato", ha aggiunto il difensore all'Agi.

L'inchiesta

Secondo l'inchiesta l'affidamento diretto senza gara della fornitura, che risale allo scorso 16 aprile, sarebbe avvenuto in conflitto di interessi e l'ordine sarebbe poi stato trasformato in donazione solo il 20 maggio, dopo che la trasmissione Report iniziò a interessarsi della vicenda. Dama, per la tesi accusatoria, avrebbe voluto guadagnare cercando di vendere 25mila camici (75mila i totali di cui 50mila donati) con un prezzo di 9 euro a camice invece di 6 euro come proposto ad Aria, la centrale acquisti regionale.

Salvini all'attacco

Sull'iscrizione di Fontana nel registro degli indagati interviene il leader della Lega Matteo Salvini: "Attilio Fontana indagato perché un'azienda ha regalato migliaia di camici ai medici lombardi. Ma vi pare normale? - scrive Salvini su Twitter - La Lombardia, le sue istituzioni, i suoi medici, le sue aziende e i suoi morti meritano rispetto. Malagiustizia a senso unico e alla Palamara, non se ne può più". E tutta la Lega fa quadrato attorno al governatore.

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