Ottanta professionisti in più per assistere le persone con disabilità e le loro famiglie. Uno per ogni ambito territoriale. In questo si traduce la delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini. L’esecutivo di Palazzo Lombardia ha infatti destinato 3,2 milioni di euro – attinti dal Piano Nazionale per le non Autosufficienze valido per il triennio 20222024 – al sostegno e al potenziamento dei PUA (Punto Unico di Accesso). "Le risorse messe a disposizione – chiarisce l’assessore Lucchini – sono indirizzate al reclutamento di operatori delle professionalità sociali, che saranno dedicati al sistema dei servizi per la non autosufficienza e la disabilità. Il contributo sarà dato direttamente agli Ambiti per l’assunzione a tempo indeterminato di figure essenziali per potenziare la rete di welfare territoriale".
Con la delibera appena licenziata, "in seguito al monitoraggio avviato dagli uffici regionali", si sono individuati "i criteri di riparto per l’assegnazione delle risorse agli 80 Ambiti della Regione che hanno attivo almeno un Punto Unico di Aaccesso. "Un intervento – conclude Lucchini – che promuove l’integrazione sociosanitaria dei servizi finalizzata a soddisfare i bisogni di salute della persona, adottando moduli organizzativi integrati con i servizi sociali diretti all’orientamento e alla presa in carico dei bisogni dei cittadini". Per quanto riguarda, ancora, le persone con disabilità, Nicola Di Marco e Paola Pizzighini, capogruppo e consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, sottolineano la necessità di ulteriori fondi per le misure B1 e B2, rivolte alla disabilità gravissima e grave: "Servono maggiori fondi per misure come B1 e B2, fondi che intendiamo chiedere nella prossima legge di Bilancio. Purtroppo sono ancora troppe le famiglie rimaste escluse per il sottofinanziamento di queste misure. Per la B2 si deve uscire dalla logica del bando, che crea incertezza di accesso alle risorse ed assomiglia più ad una lotteria, e immaginare, invece, un sistema di finanziamenti strutturali e regole più snelle". Infine la richiesta "di fare un tagliando alla legge regionale sui caregivers approvata un anno fa".
Gi.An.
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