MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Focolaio di Covid in una Rsa a Baggio. Tornano le videochiamate e le visite dalla finestra

I parenti segnalano almeno 21 casi nella struttura. La direzione spiega: "Nucleo isolato, tutti gli ospiti sono in buone condizioni". La figlia di un ospite: “Voglio riportarlo a casa”

Focolaio Covid nella Rsa

Focolaio Covid nella Rsa

Milano – "Ci sembra di rivivere l’incubo di tre anni fa: saluti attraverso le vetrate, videochiamate, attese costanti di notizie. Ci sembra che il virus si sia diffuso molto rapidamente e siamo preoccupati per i nostri cari". Lo segnalano alcuni familiari di anziani ospiti della Rsa Parco delle Cave di via Capri, in zona Baggio.

Ed effettivamente nella struttura gestita dal Gruppo Gheron, con 150 posti letto accreditati dalla Regione e convenzionati con l’Ats Milano, "abbiamo rilevato all’interno di un nucleo alcuni casi di positività al Covid-19". Lo conferma la direzione, sottolineando che "la rilevazione è avvenuta tramite tampone effettuato agli ospiti sintomatici. Il nostro Gruppo ha deciso di continuare ad acquistare ed utilizzare i tamponi per senso di responsabilità nei confronti della salute pubblica" .

Il focolaio, stando a quanto risulta al Giorno, ha avuto origine al primo piano dell’edificio. "La direzione generale ha ritenuto di isolare il nucleo e di chiuderlo ai nuovi ingressi, anche perché i casi non provenivano da ospiti degenti nelle stesse camere e la possibilità di trasmissione del virus sarebbe stata molto alta". E a quanto pare, il virus si è diffuso comunque. Secondo indiscrezioni, gli anziani positivi sono almeno 21. "Mio padre novantenne, vaccinato con 4 dosi, era negativo e non aveva sintomi fino a giovedì – racconta la figlia di uno degli ospiti – ma poi si è ammalato anche lui. Evidentemente l’isolamento non ha funzionato. Ho potuto vederlo solo attraverso una porta a vetri (e lui era senza mascherina, mentre gli operatori avEvano mascherina, tuta e guanti) e parlargli in videochiamata. Se avessi saputo prima della situazione, lo avrei riportato a casa. Non ha avuto bisogno del ricovero ospedaliero, viene curato tramite flebo".

"Gli ospiti colpiti dal virus – assicura la direzione – sono tutti in buone condizioni. Quasi tutti ormai apiretici e in assenza di severa sintomatologia. Riteniamo tuttavia di dover proteggere gli altri ospiti fragili degenti e pertanto di mantenere l’isolamento fino a fine contagio. Gli ospiti continueranno a vedere i parenti con videochiamate e visite al vetro. Non siamo più in una situazione di pandemia ma di endemia (malattia infettiva costantemente presente in un’area geografica, ndr). Ci aspettiamo che entro pochi giorni la situazione si normalizzi. Quando avvenuto si configura come fenomeno attualmente diffuso sul territorio nazionale. Alla luce delle conoscenze acquisite dalla pregressa pandemia, la situazione è sotto controllo". La figlia del novantenne, però, non è tranquilla. "Perché mio padre si è ammalato lì dentro. Io voglio riportarlo a casa".

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