
Il palco del Carroponte
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Milano - Tre persone positive al coronavirus erano al Carroponte di Sesto San Giovanni la sera di giovedì 1° luglio, e l’Ats Metropolitana, dopo aver contattato tutti i partecipanti al concerto che avevano lasciato un recapito grazie all’elenco fornito dal Carroponte, fa appello a chi era lì perché vada a farsi un tampone gratuito scegliendo tra 15 ambulatori e drive-in (in città sono al Policlinico in via Pace, al San Paolo, al Buzzi, in via Ippocrate 45 e al Sacco; chi non abita nel Milanese o nel Lodigiano deve rivolgersi alla sua Ats, o Asl). La strategia è la medesima adottata per contenere il focolaio partito il 26 giugno dal Koral Beach di Codogno, il cui bilancio s’è assestato a 36 contagiati, con otto casi di variante Delta. Nei tamponi dei positivi dopo il Carroponte, spiegano dall’Ats, "al momento non sono state rilevate varianti"; uno dei tre non è vaccinato, gli altri due hanno fatto solo la prima dose.
È proprio nella popolazione più giovane e meno vaccinata, testimoniano i report quotidiani dell’Ats con la percentuale dei minorenni in crescita a sfiorare un quarto dei nuovi contagiati, che s’annida la ripresa dell’infezione spinta dalla variante Delta, due volte più contagiosa del virus originale: ieri i nuovi casi scoperti in Lombardia sono stati 241, con un tasso di positività dello 0,8%, e l’Rt sia in città che in tutta l’Ats è tornato sopra 1. Un “rimbalzo” amplificato dal numero comunque esiguo di infezioni in questa fase, e negli ospedali lombardi sono ancora in calo i ricoverati (ieri 166, di cui 35 in terapia intensiva), ma lo scenario è quello europeo e l’Italia già si divide sul green pass “alla francese”, cioè obbligatorio per accedere a ristoranti e bar. Il governatore Attilio Fontana, dopo un’apertura iniziale ("Penso che noi saremo sicuramente favorevoli"), ha corretto il tiro: "Ho solo detto che, laddove è stato previsto, siamo nelle condizioni di poterlo applicare perché la nostra campagna vaccinale sta andando molto bene. Noi non lo chiediamo, oltre a non essere possibile in Italia per la privacy in Lombardia non ce n’è bisogno". La Lombardia in effetti, ha twittato ieri la sua vice e assessore al Welfare Letizia Moratti, è in testa alle regioni italiane con 115.498 dosi di vaccino iniettate ogni centomila abitanti, e un ulteriore pacchetto di 105mila razioni di Pfizer e Moderna è stato garantito dal commissario Figliuolo entro fine mese, il che porta a 2.277.400 i vaccini a mRna in arrivo da qui a metà agosto.
Munizioni che rendono possibili "nuove strategie per aumentare l’adesione" che al momento è al 76% dei vaccinabili, il 74% già raggiunti con un’iniezione. In particolare per recuperare un milione 729.783 lombardi tra i venti e i 59 anni (in questa fascia d’età hanno aderito in 4.205.033, il 70,9% dei 5.934.816 censiti dall’anagrafe regionale), con "l’apertura immediata di nuovi slot per la prima dose in tutti gli hub vaccinali", sui quali la Regione apposterà seimila dosi al giorno di Moderna (iniettabile dai 18 anni in su) tra il 22 e il 25 luglio, e diecimila al giorno tra il 26 e il 1° agosto. Le forniture di Pfizer alimenteranno invece il progetto "rientro a scuola in sicurezza" per i ragazzi tra i 12 e i 19 anni, con l’apertura da subito di posti per le prime dosi che saranno somministrate a partire dal 23 agosto con l’obiettivo, spiegano dal Welfare regionale, di coprire entro il 13 settembre "l’intera popolazione studentesca". Cioè i 686.967 adolescenti vaccinabili in Lombardia: sinora il 39% ha avuto la prima dose e il 49% l’ha chiesta, meno di metà.