Fiumi e laghi, al vaglio deroghe per salvare i pesci

Mancano all’appello rispetto agli ultimi 15 anni 2mila miliardi di litri d’acqua e non si prevede a breve. un’inversione di tendenza

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La Lombardia ha sete. La situazione sta diventando molto critica. Per risparmiare l’acqua di fiumi e laghi al Pirellone stanno valutando di eventuali deroghe al deflusso minimo vitale, che è la portata minima dei corsi d’acqua per garantire la sussistenza delle specie ittiche e della fauna acquatica. Verranno forse esentati solo i bacini di Ticino e Oglio. Lo annuncia l’assessore regionale a Enti locali, Montagna e Risorse energetiche Massimo Sertori. La richiesta arriva dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del Distretto del Po: "E’ confermata la persistenza di stato di "severità idrica bassa in assenza di precipitazione", nell’intero territorio lombardo - spiega l’assessore -. Ciò significa che i rischi connessi alla siccità sono concreti e ci avviciniamo alla stagione irrigua". Le riserve idriche sono inferiori di oltre il 50%. Mancano all’appello rispetto agli ultimi 15 anni 2mila miliardi di litri d’acqua e per l’immediato non si prevede un’inversione di tendenza. "Stiamo monitorando l’evoluzione della situazione con le altre Regioni del bacino padano e valutando tutte le azioni più opportune per gestire la crisi idrica", prosegue l’assessore. Probabilmente la decisione verrà presa tra il 29 e il 31 marzo. D.D.S.

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