di Annamaria Lazzari
Raddoppiano nella maturità Covid il numero di 100 e delle lodi tra Milano e provincia, rispetto all’esame di stato "normale" dell’anno scorso. E cresce fra la metropoli e l’hinterland il rendimento generale, nel confronto col 2019: il voto superiore a 81 interessa quest’anno quasi la metà dei diplomati, l’anno scorso è stato affare "solo" di un quarto dei maturi. Emerge dalla lettura dei dati dell’Ufficio Scolastico Regionale, su una rilevazione che ha raggiunto il 93% degli studenti coinvolti nell’esame di stato, aggiornata a ieri. Aleggia il sospetto che la nuova formula dell’esame di stato stravolto a causa dell’emergenza sanitaria - con un solo maxi orale da 60 minuti, senza scritti, e la commissione tutta interna, ad eccezione del presidente - il sistema dei crediti nonché le particolari condizioni in cui si è svolto l’anno scolastico, con le sospensioni delle attività didattica dal 24 febbraio, abbiano probabilmente avuto un ruolo sull’andamento dei risultati medi, a dir poco eccellenti, dei maturandi. Alle commissioni insomma non sarebbe mancata la generosità.
Partiamo dagli studenti più bravi. In totale le lodi quest’anno sono state, in numeri assoluti, 279 nelle scuole superiori fra Milano e hinterland (185 a Milano città): in pratica 1 studente su 100 ha convinto la commissione ad assegnargli il massimo dei voti (1,5%, 279 su 18.306 diplomati). In linea con la media regionale (1,4 la quota di 100 e lode in Lombardia) ma pochi rispetto all’"andazzo" nazionale (la media è 2,6%) e pochissimi se il paragone è con regioni come la Puglia, dove si diplomano con lode il 5,2% degli studenti. Ma il confronto con l’anno scorso fa riflettere: furono allora 133 su 21.053 diplomati, ossia lo 0,6%. A fare incetta di lodi quest’anno sono soprattutto i liceali: i ragazzi da cento e lode sono 220. Agli artistici 4. Negli istituti tecnici la lode è affare per 49 maturi e tra i professionali se ne contano solo 6. Boom anche per i 100: il punteggio pieno ha interessato 1.456 maturi, quasi l’8% sul totale dei diplomati. L’anno scorso i “centenari” furono solo il 3% (709 su 21.053 diplomati). Complessivamente i ragazzi fra Milano e provincia con una votazione superiore a 81 sono 8.330, il 45% del totale (18.306). L’anno scorso invece la percentuale di maturi con voto sopra 81 era del 26% (5.540 su 21.053). Nel dettaglio coloro che hanno ottenuto un voto quest’anno fra l’81 e 90 sono stati 3.911, il 21% del totale. I 91-99 sono stati 2.684, il 14%.
I 60 quest’anno sono stati 1.025, con un tasso del 5% sul totale dei diplomati. L’anno scorso furono 1.690, l’8% del totale. Ma il vero crollo si registra fra coloro che hanno ottenuto un voto compreso fra 61 e 70: quest’anno sono stati il 21% del totale, 4.022. L’anno scorso furono il 35% (7.500 su 21.053). Le studentesse e gli studenti con voto fra 71 e 80 sono stati quest’anno il 26% del totale (4.929 su 18.306). L’anno scorso erano il 30% (6.323 su 21.053). Quest’anno i diplomati con un voto inferiore a 80 sono stati 9.976, il 54%, l’anno scorso furono 15.513, il 73%.
I diplomati sono stati quest’anno 18.306 su un totale di 18.529 ammessi, il 98,8%. L’anno scorso la percentuale era più alta il 99,4% (21.053 diplomati su 21.173 ammessi). La lieve flessione dei promossi è però solo apparente: l’anno corso infatti c’erano stati studenti bloccati in sede di scrutinio finale. Invece quest’anno tutti gli iscritti alla quinta superiore hanno avuto la possibilità di svolgere la prova di maturità, nonostante le insufficienze, salvo casi gravi e circoscritti.