Una fesseria che potrebbe costare cara a lui e al suo amico, nonostante le scuse che sono seguite oggi, martedì 11 luglio, in un video pubblicato sempre sui social. Sono milanesi i due giovani che rischiano una denuncia per l’accusa di procurato allarme dopo aver postato su TikTok un video in cui è ripresa una loro telefonata al 118.

Nella conversazione – avvenuta mentre i ragazzi si trovavano nella zona industriale di Coriano, un paese sui colli romagnoli non distante da Rimini – uno dei due spiega al centralino che il compagno è svenuto a causa del gran caldo. Per questo chiede l’intervento di un’ambulanza che li riaccompagni a Riccione, dove stavano trascorrendo un periodo di vacanza.
Tutto una finta
Malore e svenimento, però, è stato accertato, erano finti. Come rivelavano, per altro, le immagini del video, in cui si vedeva il presunto incosciente (ma anche vero incosciente, se utilizziamo il termine nel senso di irresponsabile) agitarsi, ridere e poi rialzarsi, compiaciuto della bravata.
Il filmato, pubblicato sul social network con il titolo “Pov: quando sei in campagna e non ci sono mezzi”, è diventato in breve virale. E, come spesso succede in questi casi, si è innescato un effetto boomerang, con una raffica di commenti che stigmatizzavano il comportamento dei due giovani milanesi, oltre agli immancabili like. È intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha chiesto, condividendo il video, una severa punizione per i due. Una denuncia, ma anche una multa da far pagare ai genitori, la cancellazione dei profili social e qualche mese di volontariato obbligatorio
La marcia indietro
Oggi, martedì 11 luglio, uno dei due protagonisti ha innestato una prudente marcia indietro, sempre sui social. In un nuovo video ha ammesso di aver “sbagliato a fare quella cosa”, dicendosi dispiaciuto di aver combinato il guaio insieme all’amico. Pentimento sincero o mea culpa alimentato dal rischio di una denuncia? Chissà.
Di sicuro c’è che il giovane non ha gradito la reprimenda, pure questa social, del leader della Lega, e ha voluto dedicargli parole al curaro. “Ogni volta che uno straniero o un figlio di immigrati fa qualcosa (i due sembrano, dall’accento, italiani di seconda generazione, ndr), Salvini è subito pronto a puntare il dito – dice in video il giovane milanese – Quando gli italiani fanno qualcosa... boh, chi lo sa. Quelli che seguono Salvini, i fan della Lega, sono come un gregge di capre. In queste ore mi sono arrivati diversi messaggi privati. Tutti a dirmi: tornatene nel tuo Paese. Ma io lavoro, pago le tasse”.
Intanto si attende l’evoluzione giudiziaria dell’accaduto: la procura di Rimini, anche sulla base delle testimonianze degli operatori del 118, potrebbe denunciare i due amici a piede libero con l’accusa di procurato allarme.