REDAZIONE MILANO

Attentati Israele, fiaccolata della Comunità ebraica milanese

A riunirsi davanti alla sinagoga sono state un centinaio di persone che, a partire dalle 18.30, hanno acceso le torce. "Terroristi", "Tagliagole", "Martiri inutili" gli appellativi assegnati al popolo palestinese dal podio montato all'ingresso della sinagoga

Un'iniziativa della comunità ebraica a Milano

Milano, 21 ottobre 2015 - Una fiaccolata in solidarietà a Israele, organizzata dalla Comunità ebraica milanese al Tempio Centrale di via Guastalla. A riunirsi davanti alla sinagoga sono state un centinaio di persone che, a partire dalle 18.30,  hanno acceso le torce. "Terroristi", "Tagliagole", "Martiri inutili" gli appellativi assegnati al popolo palestinese dal podio montato all'ingresso della sinagoga.

Una decina le bandiere dello Stato di Israele, sventolate da ebrei italiani e dalle diverse personalità della politica milanese che hanno preso parte alla manifestazione. A partire dall'ambasciatore israeliano di Milano, Naor Ghi-Lon, secondo cui parte della colpa del fiorire di un odio contro gli ebrei proviene dal mondo dell'informazione: "I media internazionali mettono sullo stesso piano terroristi e vittime palestinesi", ha affermato Ghi-Lon, che aggiunge: "E' di questi giorni il supporto dato dai portavoce dell'Isis alla campagna terrorista palestinese in atto. I giovani arabi di Gerusalemme sono stati invitati a decapitare gli ebrei".

Dal podio dell'ingresso della sinagoga, il rabbino di Milano, Rav Alfonso Al Bib, ha ricordato un passo dell'Esodo, uno dei cinque libri della Torah: "Faraone, re d'Egitto, si rivolse a chi aveva sete di sangue, e chiese di uccidere i bambini ebrei. Il parallelismo con l'oggi è semplice: l'Isis chiede di sgozzare gli ebrei. E il mondo si sta chiudendo in se stesso non dando peso alla rinascita dell'odio antisemita". Ha partecipato alla fiaccolata anche Andree Ruth Shammah, registra del teatro milanese Franco Parenti. "Ogni volta che ci riuniamo per una manifestazione pubblica, al 25 aprile con la Brigata Ebraica o oggi ai piedi della sinagoga, ci sono numerosi uomini della polizia a difenderci. Leggo notizie sui giornali che incitano a trucidare gli ebrei - dichiara la regista - Noi siamo diversi, e l'Occidente che aveva urlato 'mai più' alle critiche di Israele resta in silenzio di fronte a questa vergogna". Anche Ruggero Gabbai, consigliere comunale Pd, presidente della Commissione Expo del Comune di Milano, era in prima fila: "Noi ebrei siamo sotto attacco in Israele e in Europa: dobbiamo difenderci. Abbiamo l'obbligo di appigliarci all'esigua minoranza araba che vuole la pace. In Israele abbiamo un esercito e oggi è facile cadere nella violenza: dobbiamo mantenere la vigilanza molto forte, pur tentando di aprire un dialogo - sottolinea Gabbai - Sono contento che qui ci sia la bandiera italiana al fianco di quella israeliana. Non c'è popolo più vicino a Israele dell'Italia, e del premier Matteo Renzi". 

In fiaccolata, oltre al centrosinistra, c'è anche il centro destra comunale e regionale. Per il 31enne Daniele Nahum, consigliere della comunità ebraica e responsabile Cultura del Pd, "difendere Israele è una questione di civiltà, non di destra e sinistra A proposito della trasversalità Nahum dichiara: "Ringrazio la politica milanese qui presente oggi, a partire da Riccardo De Corato, consigliere regionale di Fratelli d'Italia. Israele è l'unica democrazia sostenibile con forza, a prescindere dallo schieramento politico di ciascuno". Per Ada Lucia De Cesaris, ex vicesindaco di centro sinistra della Giunta Pisapia, anche lei in sinagoga a fianco della Comunità Ebraica Milanese, alla base dell'odio c'è l'indecisione a parteggiare per Israele. "Non può esserci pace se non superiamo il pregiudizio, quel 'si ma Israele'. Quel pregiudizio contro gli ebrei che non fa combattere alle persone, italiane, di combattere il terrorismo. Milano - dichiara De Cesaris - deve ergersi a esempio della comunità internazionale per la difesa di Israele".