
Pic nic all'aperto
Milano, 14 agosto 2018 - Tradizione e compensazione. Golosa e anche psicologica. Perché la gita di Ferragosto è una simulazione in short time di una vera vacanza. È un «rompete le righe» dove contano la breve fuga dalla città, la liturgia del pic-nic e la prassi della grigliata con gli amici. Ed è il via libera ad un’abbuffata di mezza estate che nessun salutista si permetterà di condannare. Un rito interclassista che pochi sembrano disposti a snobbare.
Con qualche conferma: boom degli agriturismi, successo crescente delle località lacustri e ritorno sulla scena di zone deliziose della Lombardia come l’Oltrepò Pavese. Della serie: caccia aperta a locande e ristoranti della provincia. Con punte incredibili di richieste ad ovest di Milano, nella campagna che porta verso il Ticino. C’è Cascina Selva di Ozzero che per Ferragosto annuncia il pienone (menù a 35 euro, bevande escluse) e c’è «La Grancia» di Morimondo che propone una verticale di buoni piatti firmati dallo chef Paolo Maranti a 50 euro (bevande incluse). Ferragosto in versione country&chic a Cascina Galizia di Cuggiono, con menù degustazione a pranzo, assaggi di gelati e sorbetti con frutta dell’azienda agricola dalle 16,30 e dalle 18 uno show cooking di riso Carnaroli abbinato allo zafferano «Zaafran» del lago d’Orta. E riflettori doverosi per Cascina Caremma di Besate, icona della ristorazione alle porte della metropoli, che propone il pranzo di Ferragosto a 55 euro (bevande incluse) a base di prodotti locali, a km zero e bio. Sul fronte opposto, ad est di Milano, può essere carino raggiungere il borgo rurale di Gradella di Pandino, dove brilla la cucina domestica dell’Osteria degli Amici» o allungare il passo fino alla vicina Rubbiano per accomodarsi nella Trattoria Postiglione (sui 45/55 euro) che propone il meglio delle famose «Tavole Cremasche». Se è per quello, ad una distanza ancora minore c’è la rinomata «Rampina» di San Giuliano Milanese, con la cucina d’autore di Luca Gagliardi e la regia di papà Lino in una festa gourmet del 15 agosto che a pranzo verrà onorata con un menù da 70 euro (vini compresi). Ma una vera gita ferragostana non può limitarsi alle sole distanze brevi.
A Iseo c’è l’Osteria Cà de Cimbri dove il rapporto qualità/prezzo è strepitoso (per il 15/8 menù a 25,50 euro) e tra le chicche, spiccano gli gnocchi di zucca e le sarde salate di Monte Isola. A proposito di isola, su quella dei Pescatori, di fronte a Stresa sul lago Maggiore, tiene banco è il pesce di lago dei fratelli Ruffoni al ristorante «Italia» (sui 30/35 euro). Una vera scoperta la cucina famigliare della Trattoria Pierluigi in Barche, a Brione nel Bresciano, con primi preparati ad arte, ottima carne, un’ampia selezione di formaggi delle Prealpi e un conto estremamente democratico. Gran finale, sulle colline dell’Oltrepò Pavese, per chi cerca il buono nel piatto ma anche il contorno fotogenico delle vigne. Segnatevi questo indirizzo: «Prato Gaio» nella frazione Versa di Montecalvo Versiggia, dove apprezzare l’arte dell’ospitalità di Giorgio Liberti e quella del cibo sano e buono preparato da Daniela Calvi. Per il 15 agosto, menù di 4 portate a libera scelta (50 euro, bevande escluse), optando tra gli agnolotti di stufato di manzo fatti a mano e la faraona disossata con ripieno tipico, il baccalà croccante con salsa di agrumi e zenzero e la zuppetta di amarene cotte nel «Sangue di Giuda». Sarà anche un piacere breve ed effimero. Ma Ferragosto val sempre una gita nella terra del Pinot Nero.