"Felice della cattura Questa lotta finirà mai?"

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MILANO

"Ho un nodo che mi stringe la gola. Non trovo le parole per dire quello che provo in questo momento: sono felice, era ora che lo catturassero. Ma nello stesso tempo mi domando: questa guerra contro la mafia finirà mai?". Elisabetta Picerno è sorella di Stefano, vigile del fuoco che perse la vita nella strage di via Palestro quasi 30 anni fa. Lui di anni ne aveva 36 ed era nato a Terni. L’arresto di Matteo Messina Denaro per lei è come "una liberazione" ma anche "un fatto che inevitabilmente mi riporta a quel luglio del 1993", rinnovando un dolore indicibile.

Che cosa ricorda di suo fratello?

"Era un ragazzo speciale. La mattina della strage era rientrato dal viaggio di nozze; era partito il 3 luglio ed era tornato il 27 alle 8. Quel giorno non avrebbe dovuto nemmeno lavorare ma sostituì un collega. Non dormì mai più nel suo letto. Aveva scelto di diventare un vigile del fuoco e di lavorare proprio a Milano. Quella sera ha dato la sua vita per salvarne tante altre. Noi familiari non dimentichiamo. La sua morte ha sconvolto le nostre vite".

Aveva delle passioni?

"Sì, quella della fotografia. Spesso scattava foto anche durante gli interventi dei pompieri e molte venivano poi pubblicate sui giornali".

È rimasta in contatto con la moglie di suo fratello?

"Ogni tanto ci scriviamo. Lei giustamente si è rifatta una vita. Non oso nemmeno immaginare quanto abbia sofferto".

L’arresto di Matteo Messina Denaro chiude un capitolo?

"Non pensavo lo stessero ancora cercando, dopo tanti anni. Mi ero messa un po’ il cuore in pace, quindi il suo arresto mi ha lasciata spiazzata. Senza parole. Ma il capitolo non è chiuso: questo è “solo“ l’ultimo boss arrestato. Finirà mai la lotta contro la mafia? Contro qualcosa che ancora pretende di avere potere sulla vita delle persone?

M.V.

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