Milano – “Dimarco pensa a giocare... o la lingua te la facciamo ingoiare”. Il messaggio intimidatorio è scritto su un maxi-striscione sotto casa di Federico Dimarco, esterno dell’Inter ‘colpevole’ di aver eccessivamente festeggiato la qualificazione in finale di Champions League dei nerazzurri ai danni di cugini milanisti.
Dopo il fischio finale Dimarco, che dell’Inter è tifoso fin da bambino, si è unito ai cori dei supporter nerazzurri brandendo un microfono, facendo così sentire la propria voce a tutto lo stadio. Nell’euforia del momento, sono partiti anche cori e sfottò ai milanisti, che evidentemente non hanno gradito. E qualcuno – lo striscione non è firmato e ad oggi non è stato rivendicato – ha deciso di farlo sapere in maniera esplicita a Dimarco che, dal suo profilo Instagram, si è affrettato a scusarsi.
"Martedì sera dopo la partita – ha scritto in una story pubblicata ieri sera mi sono lasciato andare a un momento di leggerezza. Volevo chiedere scusa a tutti i tifosi del Milan che si sono sentiti offesi”.
Le forze dell’ordine sono già al lavoro per cercare di risalire ai responsabili del gesto, confidando nelle telecamere di videosorveglianza della zona.
Nella giornata di venerdì la Curva Sud del Milan ha pubblicato una story su Instagram per spiegare quanto accaduto con Di Marco, le cui scuse sono state gradite dagli ultras rossoneri. Un messaggio dai toni distensivi in cui si fa riferimento al quarantennale patto di non belligeranza tra le due curve di Milano.
La Procura di Milano aprirà intanto nelle prossime ore un fascicolo per minacce aggravate sul caso dello striscione comparso la scorsa notte sotto casa del giocatore dell'Inter Federico Dimarco. Sull'episodio sta indagando la Digos, col coordinamento del dipartimento antiterrorismo, che si occupa anche delle azioni degli ultras, guidato dal procuratore Marcello Viola.