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Fase 2, un’app o la "chiamata" per quartieri : così si prenota il posto in chiesa

Ipotesi allo studio della Diocesi di Milano per contingentare gli ingressi a messa, a partire dal 18 maggio Don Mario Antonelli, vicario episcopale, invita al rispetto del distanziamento e a "non escludere gli anziani"

Una "convocazione per quartieririoni" e addirittura la "prenotazione in segreteria o tramite app". Non per andare al supermercato ma in chiesa. Infatti parliamo di strumenti ipotizzati per il contingentamento dei posti a messa, quali emergono in una lettera indirizzata ai parroci, firmata dal vicario episcopale per la celebrazione della fede della diocesi di Milano, don Mario Antonelli. Due giorni fa è arrivata da Cei e Governo la firma del protocollo che permette dal 18 maggio la ripresa delle celebrazioni con il popolo nelle chiese italiane.

"Dopo tre mesi di gesso, cara grazia se stai in piedi. Osi qualche passo, magari non disdegnando una stampella o una spalla amica. A nessuno viene in mente di correre" chiarisce subito il vicario episcopale nella lettera, nella quale si ricordano le "parole d’ordine inderogabili" contenute nel protocollo, cioè distanziamento, protezione, scaglionamento, controllo.

Nel documento di don Antonelli si evince che spetterà comunque alla singola comunità pastoraleparrocchia la responsabilità di modulare la partecipazione alla celebrazione "secondo i criteri più consoni alla realtà locale". In ogni caso, nell`eventualità di dover contenere il numero dei partecipanti, la diocesi raccomanda di non escludere gli anziani.

"Continuiamo a incentivare e sostenere la celebrazione domestica del mistero pasquale, nell’ascolto della Parola e nella preghiera. Continuiamo o cominciamo ad assicurare la diffusione via streaming della celebrazione della Messa, alimentando anche così la fede e il legame comunitario per quanti non possano o non ritengano prudente partecipare alla Messa; e senza che, in proposito, si moltiplichino parole sul precetto festivo. Consideriamo l’ipotesi di incrementare il numero delle Messe soltanto se la partecipazione attesa superi significativamente la capienza determinata per il luogo della celebrazione" si legge ancora nelle indicazioni emerse "già nelle passate settimane nel discernimento" guidato dall’arcivescovo, Mario Delpini.

"La sintonia con attese e intenzioni del popolo di Dio consentirà certamente ai parroci e ai consigli pastorali di orientarsi con sapienza, anche mettendo in conto qualche aggiustamento soprattutto nelle prime domeniche della ripresa. Almeno per l’avvio di questa ripresa, auspicabilmente per la prima domenica, cerchiamo con l’amministrazione comunale una qualche condivisione di responsabilità, così che il controllo, in specie nella fase di ingresso e di uscita dei fedeli, veda eventualmente la collaborazione della polizia locale eo della Protezione civile. In questo senso è incoraggiante quanto avvenuto per le esequie in alcuni comuni della diocesi" si legge ancora nella lettera.