Fase 2 a Milano, Monte Stella: la prostituzione è "no stop"

Il bagno chimico in zona via Terzaghi si trasforma in un’alcova. Con la mascherina “obbligatoria“ anche per i clienti

La prostituta aggancia il cliente poi entra con fare circospetto nel bagno

La prostituta aggancia il cliente poi entra con fare circospetto nel bagno

Milano, 9 maggio 2020 - Non è certamente nell’elenco delle attività che possono ripartire dopo il lockdown. Ma l’emergenza Covid avrà mai fermato la prostituzione? Di sicuro, le scene che abbiamo immortalato a ridosso del Monte Stella in una mattinata di appostamenti lasciano pensare che "l’attività" prosegua indisturbata. Solo con qualche accorgimento in più: l’utilizzo di mascherine sempre incollate al viso e tattiche per passare inosservati. La situazione è stata segnalata nei giorni scorsi da alcuni cittadini della zona, così siamo andati a verificare. Il punto monitorato è quello del parco, a ridosso di via Terzaghi, dove si trova un’area di parcheggio. L’alcova è un bagno chimico. Avvistiamo una ragazza-squillo in pieno giorno, alle 11: cammina avanti e indietro vicino a una sbarra bianca e rossa che si trova all’inizio di un sentiero per impedire gli accessi di veicoli non autorizzati. Bionda, indossa un vestito grigio con gonna cortissima e un paio di sandali. Sul volto, una mascherina bianca.

Ecco spuntare un uomo in jeans e felpa, con pelle scura e capelli neri. Pure lui ha il viso coperto. I due sembrano sapere esattamente cosa fare. Lei lo aggancia e, dopo un breve scambio di sguardi e di parole (pochissime) sul marciapiede, è la prima a partire allungando il passo verso la toilette che si trova sul prato. Dopo un po’, lui la raggiunge. Ingressi a distanza: non si entra insieme per non destare sospetti. Poi quel bagno chimico, intuiamo, si trasforma in stanza a luci rosse alla buona. Passa qualche minuto ed ecco uscire lei, sempre con la mascherina addosso. Poi lui. Questo è il sistema escogitato per i clienti appiedati. Chi invece arriva al volante di un’auto si sistema in strada, aspetta che lei si avvicini e che salga a bordo. Funziona così. Di «facce note" ne avvistiamo diverse. Donne e ragazze che già prima dell’emergenza, stando alle segnalazioni dei cittadini, erano delle habituè di questa porzione di quartiere. Ci sono altre sorprese addentrandosi per i sentieri del parco: tra alberi e cespugli sono stati "seminati" involucri di preservativi. Abbandonati in mezzo al verde spuntano diversi guanti in lattice. L’impressione è quella di trovarsi in una sorta di spogliatoio all’aria aperta, al riparo dagli sguardi.  

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