
Gli agenti della polizia locale in via Saponaro davanti all'auto che ha investito e ucciso Cecilia De Astis: sempre la polizia locale ha rintracciato i baby pirati in fuga da Milano
Nel furgone, la donna trasportava anche abiti e preziosi rubati. Per questo, la sessantottenne bosniaca, nonna della undicenne collocata in comunità protetta insieme ad altri due minorenni coinvolti nell'investimento letale di Cecilia De Astis, è stata denunciata per ricettazione dagli agenti della polizia locale, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli.
In autostrada
La donna è stata intercettata nella tarda serata di giovedì 13 agosto sull'autostrada A6 Torino-Savona: era alla guida di un furgone diretto a Ventimiglia, quindi verso il confine con la Francia, ma è stata bloccata all'altezza del casello di Fossano. A bordo c'era anche la undicenne, che è stata presa in carico dai ghisa e riportata a Milano per essere collocata in una comunità protetta, sulla base di quanto previsto dall'articolo 403 del codice civile.

La "fuga" da via Selvanesco
Nel tardo pomeriggio di giovedì, la donna e la nipotina sono partite su un furgone da via Selvanesco: potevano farlo perché in quel momento non era stato emesso alcun provvedimento giudiziario per tutelare la minorenne. Tuttavia, i ghisa di piazza Beccaria ne hanno monitorato con discrezione i movimenti, per poi decidere di entrare in azione prima che le due passassero la frontiera a Ventimiglia.
In un campo del Torinese
L'altro blitz è andato in scena nella notte a Beinasco, nel primo hinterland sud di Torino: gli investigatori sono entrati un un campo rom abusivo e hanno preso in carico il tredicenne, ritenuto il conducente della Citroen DS4 che ha ucciso la signora De Astis, e il fratello di 12 anni. Stavano dormendo a terra quando gli agenti li hanno svegliati per riaccompagnarli in Lombardia.