Pirellone illuminato con scritta Family Day, Regione: "Con noi la maggioranza silenziosa"

A Roma la delegazione lombarda. E il Comune appoggia il Gay pride di LUCA CALÒ

Palazzo Pirelli con le luci pro-Family day

Palazzo Pirelli con le luci pro-Family day

Milano, 23 gennaio 2016 - Nessun margine per una trattativa che si possa tradurre in stralcio del disegno di legge. Sono questi i contenuti dell’adesione della Regione Lombardia al Family day in programma a Roma il 30 gennaio. Manifestazione che si contrappone al ddl Cirinnà sulle unione civili e che vedrà la Lombardia presente col gonfalone e una delegazione dei consiglieri di maggioranza guidati dall’assessore Cristina Cappellini. Al Circo Massimo non ci sarà Roberto Maroni, ma l’assenza del governatore, giustificata da precedenti impegni inderogabili, «non toglie forza – precisa Cappellini – alla nostra partecipazione».

Confermata, intanto, l’altra iniziativa già annunciata dallo stesso Maroni, cioè la scritta luminosa «Family Day» sulla facciata del Pirellone e a cui hanno partecipato anche Marco Invernizzi del comitato Famiglia Educazione e Libertà (promotore del Family Day) e i capigruppo e i rappresentanti di tutta la maggioranza (Riccardo De Corato per Fratelli d’Italia, Claudio Pedrazzini per Forza Italia, Massimiliano Romeo per la Lega Nord, Carolina Toia per la lista Maroni Presidente e Luca Del Gobbo di Ncd) a rivendicare una posizione compatta del centrodestra. L’assessore Viviana Beccalossi (FdI), intanto, va all’attacco: «Per me è normale difendere la famiglia fatta da un uomo e da una donna, che è l’unica che può esistere costituzionalmente.

Problema di rappresentanza? Credo invece di rappresentare la maggioranza, magari silenziosa, dei lombardi e degli italiani. Non sempre ha ragione chi urla di più. Poi mi devono spiegare – ha detto ancora – perché se si aderisce al Gay Pride va bene e se si aderisce al Family day no. Ho massimo rispetto per gli omosessuali, ma la famiglia per me è una sola». Forti critiche dall’opposizione. Per Lucia Castellano del Patto Civico, la Giunta «ha piegato in modo plateale un’istituzione pubblica e democratica alla propaganda di parte». «Ancora una volta – aggiunge Iolanda Nanni del Movimento 5 Stelle – i lombardi sono costretti a subire una doccia fredda d’integralismo familista».

Gli esponenti di Patto civico, M5S e Pd lombardo saranno oggi in piazza Scala alla manifestazione «Svegliati Italia» organizzata dalle associazione gay, lesbiche e trans in difesa del ddl Cirinnà; attesi pure i candidati sindaci alle primarie del centrosinistra Sala, Balzani e Majorino. Ieri, infine, la Giunta comunale ha approvato il patrocinio al Gay Pride di giugno. Il «sì» arrivato con tanto anticipo sembra una mossa per rimarcare la distanza tra Comune e Regione in tema di diritti civili.

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