STEFANIA TOTARO
Cronaca

Falsario trovato nel bunker. La Procura di Monza chiede 5 anni per Malvini

Fra le accuse anche quella di ricettazione di documenti. Proposta invece l’assoluzione per l’associazione a delinquere finalizzata a una truffa milionaria sui fondi Covid.

Falsario trovato nel bunker. La Procura di Monza chiede 5 anni per Malvini

Falsario trovato nel bunker. La Procura di Monza chiede 5 anni per Malvini

Chiesta la condanna a 5 anni di reclusione per falso e ricettazione di documenti, ma l’assoluzione dall’accusa di essere stato il "direttore" e il "regista" di un’associazione per delinquere finalizzata a una truffa milionaria sui fondi Covid che avrebbe visto tra le vittime anche l’ex presidente della Camera dei deputati Irene Pivetti. Sono le conclusioni della Procura nel processo al Tribunale di Monza nei confronti di Paolo Vincenzo Malvini, 56enne, scovato nel marzo 2022 nel suo nascondiglio in una specie di sauna-bunker a Cinisello Balsamo. Per la presunta truffa la pubblica accusa ha convocato in aula gli altri presunti complici già giudicati per venire sentiti in aula, ma tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande, rendendo impossibile raggiungere la prova del reato. Malvini risultava al centro di un’inchiesta della guardia di finanza di Asti che nel 2022 ha portato a 10 arresti. Lui risultava latitante, ma un mese dopo si è scoperto che era rimasto a Cinisello, di cui è originario e viveva in un seminterrato, a cui si poteva accedere da una sauna attraverso un meccanismo nascosto e azionabile soltanto dall’interno. È lì, in quel piccolo bunker non più grande di 10 metri quadrati, che l’uomo avrebbe allestito anche una sorta di laboratorio per la produzione di documenti. Per gli inquirenti aveva "indiscutibili doti di falsario". E secondo l’accusa, proprio attraverso un meccanismo sofisticato fatto di documenti falsi, persone inesistenti, società create ad hoc e bilanci gonfiati, la banda avrebbe ottenuto prestiti come fondo di garanzia Covid. Tra le parti offese anche Irene Pivetti, che avrebbe pagato 20 milioni di euro sull’acquisto di una grossa partita di mascherine. Ma nessuno si è costituito parte civile. L’operazione avrebbe messo in luce truffe a ogni livello, dalla richiesta di un prestito al riciclaggio di denaro all’estero, fino all’acquisto di una cucina da 51mila euro mai pagata. I guadagni, secondo l’accusa, erano abbastanza sostanziosi permettendo agli imputati una vita agiata e qualche sfizio. A uno di loro i finanzieri hanno sequestrato una barca Boston Wahler modello 370 Outrage e tre motori per un valore di 245mila euro ormeggiata a Olbia. Malvini, difeso dall’avvocato Stefano Gerunda, ha ammesso solo di essere stato un falsario di documenti. A settembre l’arringa della difesa.

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