Faida trapper, Simba La Rue resta in carcere. "Sequestro di Baby Touché reale"

Per il gip di Milano, Guido Salvini, il raid contro il rivale non è stata un'operazione mediatica. Concessi i domiciliari al manager noto con il nome di Malippa

Simba La Rue e Baby Touché

Simba La Rue e Baby Touché

Milano, 4 agosto 2022 - Resta in carcere Simba La Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida, il rapper di 20 anni arrestato con altri tre giovani,  Pape Ousmane Loum, Ndiaga Faye e Mevljudin Hetem, nell'ambito dell'inchiesta del pm di Milano Francesca Crupi su una presunta faida tra due gruppi rivali di trapper. Per il gip Guido Salvini, che ha rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare, il suo racconto sul sequestro del rapper rivale Baby Touché, non è "credibile". Il giudice, secondo quando emerge nella sua ordinanza, è infatti "improbabile" che si sia trattato di una operazione mediatica, per catturare like e followers sui social, concordata tra i due.

Il gip Salvini ha invece accolto la richiesta dei domiciliari per Chakib Mounir, manager di Simba noto con il nome di Malippa. Avrebbe avuto "un ruolo certamente minore" nella vicenda, si legge nell'ordinanza, e "ha riferito di aver visto le violenze usate contro Baby Touchè", oltre ad avere spiegato "in modo convincente di essersi opposto a quanto stava succedendo e cercato di convincere anche Saida a risolvere in altro modo i loro problemi".

Il gip ha anche disposto una consulenza medica per stabilire la compatibilità con il carcere per Simba La Rue, che in seguito all'accoltellamento del 15 giugno a Treviolo, in provincia di Bergamo, è in condizioni gravi al punto che si è reso necessario un intervento neurochirurgico e rischia di avere danni permanenti a una gamba.

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