MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Facciate e portici di piazza Duomo, restyling stoppato

Il Consiglio di Stato ha sospeso la gara perché il Comune ha concesso il diritto di prelazione allo sponsor pronto a investire 3,1 milioni

Piazza Duomo svuotata di turisti

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Milano - Il Consiglio di Stato stoppa il progetto di restyling delle facciate e dei portici intorno a piazza Duomo. Il progetto di riqualificazione, proposto da uno sponsor e quindi a costo zero per il Comune, è pronto. Il privato è disposto a investire 3,1 milioni di euro per realizzare l’intervento, ma la modalità dell’avviso di gara del Comune - in particolare il diritto di prelazione concesso allo sponsor proponente-– non ha convinto i giudici amministrativi di secondo grado, che hanno sospeso l’iter. Il Tar della Lombardia ha fissato l’udienza di merito il prossimo 26 maggio. La parola “fine’’ sul caso non è stata ancora scritta e la Giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala spera di poter raggiungere l’obiettivo che si è prefissata: rimettere a posto facciate e portici intorno alla piazza simbolo della città senza costi per Palazzo Marino.

Ma ripartiamo dall’inizio. Il progetto proposto dallo sponsor e presentato lo scorso giugno dal Comune con una nota dell’assessore al Demanio Roberto Tasca prevede il restauro dei palazzi di proprietà comunale sugli affacci meridionali e settentrionali della piazza e sulle vie Mazzini e Mengoni. Il piano prevede anche la riqualificazione della Cittadella degli Archivi, cioè l’edificio comunale di via Gregorovius. Il passo successivo del Comune è stato lanciare un avviso pubblico per verificare se ci fossero altri soggetti privati disposti a realizzare l’intervento di riqualificazione.

Ma l’11 settembre 2020 le società Acone associati srl, Externa s.p.a. e Tmc pubblicità s.r.l., che operano tutte nel mercato delle grandi affissioni pubblicitarie su ponteggi, hanno impugnato davanti al Tar Lombardia l’avviso pubblico. L’8 ottobre 2020 il Tar ha respinto l’istanza cautelare. Una decisione che il 4 dicembre 2020 i ricorrenti hanno impugnato davanti al Consiglio di Stato, che con ordinanza datata 22 gennaio 2021 ha accolto l’appello cautelare promosso dalle società sopracitate, sostenendo che l’appello cautelare, pur evocando questioni giuridiche meritevoli di approfondimento in sede di merito, appare assistito da sufficienti elementi di fumus boni iuris, in considerazione delle contestate modalità prefigurate dalla legge di gara. Il Consiglio di Stato, inoltre, ha ritenuto che, da una prima analisi, "la 'clausola di prelazione' contemplata dall’avviso pubblico, nel prevedere un meccanismo di “ragguaglio” (o rilancio) dell’offerta, può assurgere a fattispecie sostanzialmente escludente". Tutto da rifare, o quasi. Il 26 maggio il Tar deciderà nel merito. Se dovesse dar torto al Comune, tutto veramente da rifare. Se dovesse dar ragione a Palazzo Marino, invece, l’intervento da 3,1 milioni di euro (di cui 404 mila euro per il palazzo di via Gregorovius) potrà andare avanti e sarà programmato per lotti funzionali. Ci sarà la copertura pubblicitaria di tre/quattro campate per volta, in modo che il ponteggio non ingombri, per una superficie superiore al 25% di quella complessiva e per una durata non superiore ai 48 mesi, non prorogabili.