
Il ministro Maurizio Martina
Milano, 6 febbraio 2015 - Lo ripete da giorni ma, giura, non è per eccesso di enfasi: «Domani, all’Hangar Bicocca di Milano, comincia l’Expo 2015». Meglio, «la grande mobilitazione sui temi che ne sono alla base, dalla lotta agli sprechi alimentari a una maggiore tutela dell’acqua e delle altre fondamentali risorse dell’ambiente». Maurizio Martina, ministro alle Politiche agricole con delega sull’Expo di Milano, presenta così «L’Expo delle idee», titolo dell’appuntamento che domani riunirà, intorno a 40 tavoli tematici, il premier Matteo Renzi e buona parte del governo. Un primo, fondamentale passo, verso la ratifica della «Carta di Milano», vera eredità immateriale della kermesse in calendario dal primo maggio. «L’evento all’Hangar Bicocca - spiega - sarà la massima rappresentazione dei progetti e delle iniziative messe in cantiere per i sei mesi dell’Expo».
Il titolo prima di tutto: «L’Expo delle idee». Quali, in particolare? «L’idea fondamentale è spiegare che non si discute di un cantiere, di una grande opera, di un luogo che ospita un evento internazionale, ma di una chiamata a raccolta delle più grandi menti e istituzioni su un tema cruciale per il futuro nostro e dell’intero pianeta. L’Italia deve mettere in campo tutte le sue forze, anche con l’intento di ritrovare un po’ d’orgoglio per la grande occasione che abbiamo davanti, grazie all’Expo».
Pensa che il messaggio dell’Expo di Milano e, soprattutto, la sua valenza, stiano arrivando al grande pubblico? «Registro ogni giorno, con grande soddisfazione, che l’attenzione sta salendo. In tutt’Italia. Non solo per il lato più spettacolare dell’Esposizione, cioè per la ricchezza del suo sito e dei Padiglioni, ma proprio sui temi di cui si dovrà discutere. Non siamo ancora al punto a cui vogliamo arrivare. Ma contiamo molto sul contributo che potrà dare un grande appuntamento, come quello all’Hangar Bicocca».
Dove volete arrivare, esattamente? «All’avvio di una mobilitazione sui contenuti dell’Expo. Più ci avviciniamo all’inaugurazione, più mi sembra che cresca consapevolezza, nell’opinione pubblica, dell’importanza di questa sfida».
L’appuntamento di domani vedrà un videomessaggio di Papa Francesco. Cosa dice dell’Expo? «Il suo è un grande richiamo alla terra come dono che ci viene dato. Ma è anche un atto di fiducia nella politica, come strumento essenziale per lottare contro la povertà e le disuguaglianze. Il video è una riflessione di 13 minuti, molto incentrata sulla filosofia alla base di quest’Expo. Il nostro auspicio è che il Papa possa poi venirein visita sul sito. L’abbiamo invitato».
E dal premier Renzi cosa dobbiamo aspettarci? «Farà la sua parte e raccoglierà la sfida. L’appuntamento all’Hangar Bicocca l’abbiamo voluto insieme, proprio per mobilitare il Paese sull’Expo, i suoi contenuti e l’occasione che rappresenta per tutti».
Molti si aspettano un ritorno sul piano economico. Arriverà? «Vedo il numero dei biglietti venduti, delle notti già prenotate negli alberghi, del traffico su Internet generato da chi si informa sull’Expo. E tutto questo mi fa pensare che gli effetti sull’indotto ci saranno, e saranno molto alti».
Restano i timori sui tempi, strettissimi, per finire i lavori e i problemi che continuano a emergere. Per non parlare delle inchieste. «Sul sito espositivo e all’interno della macchina organizzativa si lavora con grande determinazione. E nelle ultime settimane si è registrato un salto qualitativo. Sono stato nel cantiere e mi ha colpito l’orgoglio degli operai al lavoro. Fieri di essere lì, ad allestire quest’Esposizione universale».