Ex Palasharp, ultimatum Cio per gli spogliatoi

Le autorità olimpiche prescrivono a Comune e progettisti il raddoppio degli spazi per gli atleti. "Entro dieci giorni una soluzione"

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di Massimiliano Mingoia

O il raddoppio degli spazi per gli spogliatoi o niente Milano Hockey Arena nell’area dell’ex Palasharp a Lampugnano. La Fondazione Milano-Cortina 2026, d’intesa con il Comitato olimpico internazionale (Cio), ha fornito indicazioni stringenti al Comune (proprietario dell’area) e a Ticketone-Mca Events (gli aggiudicatari del bando sulla realizzazione e gestione del nuovo palazzetto) sul progetto dell’arena che dovrà ospitare le gare di hockey su ghiaccio femminile ai Giochi invernali del 2026.

Questa prescrizione sugli spogliatoi assomiglia molto a un ultimatum. A svelarlo, ieri durante la commissione Olimpiadi-Sport-Politiche sociali del Comune, è stato l’architetto Carmelo Maugeri, che sta seguendo l’iter di progettazione dell’arena per Palazzo Marino: "Ci siamo incontrati con i tecnici di Milano-Cortina. Le loro indicazioni, in sinergia con quelle del Cio, sono molto precise sul nuovo Palasharp. La parte interna dell’ex palazzetto sarà completamente demolita e ricostruita: platea, scale... Non solo. Stiamo valutando con Milano-Cortina la fattibilità del nuovo Palasharp. Sono emerse delle indicazioni tecniche esigenti su spazi molto ampi per gli spogliatoi delle squadre di hockey su ghiaccio. Nei prossimi giorni sapremo se l’area del Palasharp è adeguata a rispettare queste indicazioni. Lavoreremo in stretto contatto con i tecnici. Siamo in tempo per apportare modifiche o accorgimenti". Entro 10 giorni la Fondazione olimpica e il Cio vogliono da Comune e progettisti un’indicazione precisa sul modo in cui risolvere il problema. Sì, perché nel progetto preliminare della struttura gli spogliatoi sono quattro, mentre le autorità olimpiche ne pretendono dagli otto ai dieci. Il doppio, appunto, rispetto agli spazi attualmente previsti nella palazzina prevista di fianco al nuovo palazzetto per ospitare spogliatoi, sala stampa e area per l’ospitalità degli spettatori vip.

Non solo ricorsi al Tar, dunque, lungo la strada della costruzione della Milano Hockey Arena. Dopo il ricorso (bocciato) di Forumnet del gruppo Cabassi e quello dell’Istituto Suore della Riparazione (l’udienza è fissata il 4 ottobre) contro la nuova struttura sportiva, ecco spuntare i problemi di spazio per gli spogliatoi per le gare olimpiche. Un problema che andrà risolto in qualche modo, perché, a tre anni e mezzo dalle Olimpiadi, pensare di individuare una nuova area per realizzare uno dei palazzetti dei Giochi potrebbe essere una mossa azzardata per non dire suicida.

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