Carcere Beccaria, il quinto evaso si è costituito in Questura convinto dai genitori

Ora i ricercati sono due: un ragazzo di 17 e uno di 18 anni. A Sesto catturato il quarto

Milano - Si è presentato in Questura a Milano: "Sono uno degli evasi dal Beccaria". Il quinto fuggitivo tra i 7 protagonisti scappati dal carcere il giorno di Natale. Italiano di 19 anni, da due giorni era in trattativa telefonica con i genitori, che lo hanno convinto a costituirsi. Ora ne mancano all’appello due, un diciassettenne e un diciottenne. Intanto il diciannovenne è stato arrestato per evasione dai poliziotti della Squadra Mobile e l’autorità giudiziaria ha disposto il giudizio per direttissima.  Il quarto fuggitivo, un diciassettenne marocchino senza dimora, era stato catturato martedì dai carabinieri in piazza Marinai d’Italia a Sesto San Giovanni, mescolato a un gruppo di una decina di ragazzi che ascoltavano musica sparata dalle casse bluetooth per registrare un video su Tik-Tok.

Deve essersi avvicinato incuriosito e poi si è tradito pronunciando alcune frasi come "devo essere arrestato", sentite da un cittadino infastidito dal baccano che poi ha chiamato la centrale operativa dei carabinieri di Sesto chiedendo di intervenire e segnalando: "Potrebbe esserci una persona da arrestare. Così sono intervenute quattro pattuglie che hanno circondato la piazza. Alla vista dei militari, due dei ragazzi hanno cercato di scappare. Uno si è fermato vedendo la strada sbarrata; un altro ha provato a proseguire la fuga, con berretto e cappuccio calati in testa per nascondersi. Bloccato e perquisito, addosso non aveva né documenti e né cellulare. Ha pronunciato un alias, senza sapere evidentemente di essere già stato identificato con quel nome, e subito è scattato il collegamento con il nome vero: così è emerso fosse tra gli evasi ancora ricercati. Minore straniero non accompagnato, senza fissa dimora. Un “fantasma”. Solo una volta in auto, durante il tragitto verso la caserma, ha ammesso: "Sono tra i fuggitivi che cercate".

Due fra quelli che hanno fatto rientro sono stati convinti a costituirsi dalle famiglie, mentre un diciottenne è stato rintracciato dagli agenti del nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria: era a casa della suocera. Intanto per uno dei giovani, maggiorenne, martedì è stato convalidato l’arresto. Nato a Milano, di origine ecuadoriana, si trovava in regime cautelare dallo scorso aprile per alcune rapine che avrebbe commesso nell’autunno 2021 come componente della banda “Z4“ attiva nella zona sud-ovest di Milano.  Dal Beccaria, intanto, i detenuti evasi (e rientrati) e gli autori dei disordini scoppiati dopo la maxi fuga, sono stati trasferiti in altri penitenziari italiani. «Prima c’era un sovrannumero – parole dell’assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa che ieri ha visitato il Beccaria –. Ne hanno trasferiti una decina e oggi sono in numero regolare. Ma non è tanto averne venti in più perché a volte ne bastano due in più in un ambiente dove sono in cinque, per creare un clima non più sereno e disteso che poi coinvolge tutti. Le problematiche sono tantissime. Inspiegabilmente da vent’anni c’è un cantiere aperto per la ristrutturazione di una palazzina. Nei prossimi giorni si attiveranno per terminare i lavori». E con tre evasi ancora in circolazione non mancano i mitomani. «Sono uno dei detenuti scappati dal Beccaria, scendete dall’autobus», ha urlato ieri notte in viale Bligny a Milano un uomo a bordo del bus 71, terrorizzando i passeggeri. L’autista ha dovuto arrestare la corsa e lanciare l’allarme. I carabinieri del Nucleo Radiomobile lo hanno poi identificato: nigeriano di 27 anni con precedenti di polizia, non certo detenuto al carcere minorile, che è stato poi denunciato per interruzione di pubblico servizio considerando che a causa sua il bus è rimasto fermo 50 minuti.

 

 

 

 

 

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