M.MIN.
Cronaca

Europee, Sala "salva" Majorino: candidato? Niente dimissioni

In corsa senza perdere il posto in giunta

L’assessore Pierfrancesco Majorino sembra intenzionato a candidarsi in Europa

Milano 23 gennaio 2019 - Niente dimissioni immediate dalla Giunta se un assessore comunale deciderà di candidarsi alle elezioni europee del prossimo 26 maggio. Il sindaco Giuseppe Sala ammorbidisce la linea dettata prima delle elezioni politiche e regionali del 4 marzo 2018 («chi corre deve lasciare il giorno stesso la Giunta») e sembra fare un assist all’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, il candidato «modello Milano» che il primo cittadino punta a schierare nella lista di centrosinistra per le Europee nel collegio Nord-Occidentale (Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta).

La candidatura senza dimissioni preventive da Palazzo Marino è un buon “paracadute’’ per l’assessore che volesse provare a fare un salto nell’Europarlamento. Sala spiega così la linea più soft: «Dimissioni o no di un assessore in caso di candidatura alle Europee? Dipende dal quando ciò avviene. Se tutto ciò dovesse avvenire in là con il tempo, credo che farei fatica a chiedere a un mio assessore di garantire le dimissione dal Comune. Se avrà solo due mesi di campagna elettorale in una circoscrizione così larga, non posso chiedere gli eroismi». Il sindaco, inoltre, ribadisce il suo sostegno convinto al manifesto lanciato venerdì scorso dall’ex ministro Carlo Calenda, il manifesto «Siamo europei» che propone, in primis al Pd, di presentare alle elezioni una lista unica europeista ed anti-sovranista aperta ad esponenti liberali e progressisti non iscritti ai dem: «Il mio auspicio è che la mozione Calenda prenda fiato e che intorno al Pd si riuniscano altre forze. Se così fosse, a me non dispiacerebbe se Calenda si candidasse qua (nel collegio Nord-Occidentale, ndr). Certo, ci sono i candidati uscenti che vorranno ricandidarsi. Ma un mio assessore in lizza lo vedrei bene».

Sala spinge affinché la decisione sulla lista unica venga presa in tempi rapidi e si inizi subito a ragionare sui nomi dei capilista da schierare sul territorio. Ma le primarie del Pd per il nuovo segretario fissate il 3 marzo non aiutano ad accelerare. «Le primarie non cascano nel momento giusto», ammette Sala.