
Gianni Mura
Milano, 9 luglio 2020 - Un uomo di 47 anni è stato arrestato per estorsione nei confronti di Gianni Mura, giornalista e scrittore milanese scomparso il 21 marzo scorso. La vicenda è emersa dopo la morte del giornalista. A far scattare le indagini dei carabinieri la denuncia della moglie, dopo aver appreso da un collaboratore del marito l'esistenza del presunto estorsore, Francesco Gaspari. L'uomo si era presentato a Mura 10 anni fa come un lettore, che lo aveva aiutato con piccole cifre. Da amico l'uomo sarebbe diventato stalker: dall'ottobre 2018 alla morte, secondo l'accusa si sarebbe fatto consegnare 61.500 euro. La vicenda è emersa grazie a uno stretto collaboratore di Mura, che sapeva della conoscenza tra i due ma non aveva idea della natura del rapporto. Con la morte del giornalista, il collaboratore ha potuto accedere alla sua casella di posta e ha scoperto tutto, finendo per ricevere a sua volta minacce. Il presunto estortore, infatti, ha detto che avrebbe ricevuto da Mura la promessa di 3.800 euro e, con la sua morte, questo impegno doveva essere rispettato per evitare di incorrere nella sua vendetta.
A ricostruire l'accaduto sono stati i militari del nucleo investigativo di Milano. Il presunto estortore, qualche precedente per resistenza, vive a Verona ma è residente a Cles (Trento). Proprio da una banca del piccolo Comune risultano i prelievi dei versamenti ricevuti da Mura, un aiuto per far fronte alle difficoltà economiche e familiari. Mura si sarebbe anche speso per trovargli un lavoro come bibliotecario a Pordenone, un gesto spontaneo in linea con la sua proverbiale sensibilità.
Ma ben presto quella che era nata come un'amicizia è diventata altro. Secondo l'accusa, le richieste di denaro avvenivano quasi sempre per posta elettronica, con un rapporto epistolare dai toni continuamente minacciosi dell'arrestato, che in una mail scrive: "Niente e nessuno mi fermerà. Tua moglie e te morirete. Non ho più nulla da perdere. Nulla. Verrò a Milano. A casa o al giornale. Farò una strage. Dammi i soldi e sparirò. Scegli tu perché vivere non potrai". Le mail minatorie erano sempre corrette grammaticalmente, talvolta forbite. "M'accompagna - si legge in un'altra - in queste lunghe ore, una feroce fissità nello sguardo. Ti scrivo perché, nel replicare punto su punto alla tua scarsa lettera (voto 5 - - ), ho tralasciato di ribattere laddove dici 'Io non ho paura di te'. Ecco. Lasciami dire che qui sbagli e di grosso. Non mi conosci a sufficienza. Non sai fin dove può spingersi una persona come il sottoscritto - nato e cresciuto tra le botte e il sangue - che cova un cotale risentimento (tenue eufemismo) verso le ingiustizie sociali".
"Forse ammazzerò solo tua moglie, così capirai cosa significa la sofferenza - si legge in un'altra mail di minacce a Mura -. Mandami subito i soldi basta che li annunci con un sms o una email, non ho voglia di sentirti). Ps. Fossi in te mi prenderei in parola". E di fronte al rifiuto di Mura, lo stalker aggiunge: "Sappi che non ho paura della galera, delle denunce. Mio padre, ucciso dai trafficanti della camorra, è stato in prigione per una trentina d'anni. Ergo, io non ho la minima paura di andarci. Potrei diventare a brevissimo una feroce belva selvatica in grado di fare di tutto, letteralmente di tutto".
Nell'ordinanza, eseguita stamattina a Verona dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, sono riportate decine di frasi minatorie e richieste di soldi rivolte al giornalista, che ha versato anche decine di migliaia di euro in un unico versamento. In una occasione, l'uomo chiese a Mura di comprargli una casa da 40mila euro a Verona. In un'altra gli propose un vitalizio da 700 euro al mese in cambio della promessa di non fare del male a sua moglie, che risulta l'obiettivo principale delle minacce.