L'esasperazione dei residenti della zona. I precedenti penali. E ora il rimpatrio. Nelle scorse ore, gli agenti della Questura hanno eseguito il provvedimento di espulsione emesso dal Ministero dell'Interno per motivi di ordine e sicurezza pubblica nei confronti del cinquantenne bengalese A.K., presidente di un'associazione culturale islamica con sede in via Zambelli e gestore di fatto di una moschea abusiva in uno stabile della strada in zona Dergano.

Le verifiche
Nell’ambito della consueta attività di prevenzione e monitoraggio del fenomeno del radicalismo di matrice religiosa, ulteriormente rafforzata dopo l'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre scorso, gli investigatori della sezione Antiterrorismo della Digos e i colleghi dell’Ufficio Immigrazione hanno posto l'attenzione nei mesi scorsi sul cinquantenne, già destinatario di un avviso orale del questore Giuseppe Petronzi e noto alle forze dell'ordine per "numerosi precedenti penali e di polizia indicativi di una non trascurabile pericolosità sociale, in particolare nei confronti di persone di sesso femminile".
Le minacce in tv
A novembre, il bengalese è finito anche al centro di un servizio di una trasmissione televisiva, durante il quale la giornalista ha raccolto le voci di alcuni residenti sul presunto "clima di paura" generato dalla presenza del cinquantenne e dal suo atteggiamento aggressivo e minaccioso. A farne le spese era stata anche l'autrice del servizio, a cui l'uomo aveva rivolto frasi minatorie e fatto il segno del taglio della gola. Ora il cinquantenne è stato rimpatriato in Bangladesh.