ANNA MARIA LAZZARI
Cronaca

L’esondazione del Seveso, locali chiusi per giorni a Milano: “Persi migliaia di euro. Danni anche d’immagine”

Gli esercenti dall’Isola alla Maggiolina: ora la gente ha paura a tornare

Gigi Beda mostra i danni nel suo Beda House

Gigi Beda mostra i danni nel suo Beda House

Milano, 6 ottobre 2023 –  Milano continua a fare i conti con le conseguenze del maltempo: sotto la pioggia torrenziale di sabato notte un albero è crollato su un pullman di turisti polacchi, per fortuna vuoto, posteggiato in via Manin accanto ai Giardini Montanelli, e i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per rami caduti su automobili e allagamenti in altre zone della città. Ieri è tornato il sole, e il livello del Seveso e del Lambro si sta abbassando, ha riferito l’assessore alla Protezione civile Marco Granelli, ma gli esercenti dei quartieri Niguarda, Isola e Maggiolina si leccano ancora le ferite dell’ultima esondazione del Seveso, dopo il violento nubifragio di martedì.

Ha riaperto solo sabato sera, dopo quattro giorni di chiusura forzata, il Beda House, english pub all’angolo con viale Marche con 150 posti a sedere, ventun anni di attività e ora "danni di almeno 30mila euro", puntualizza l’inossidabile titolare Luigi "Gigi" Beda, 75 anni. Il fango ha intaccato l’allestimento delle sale vittoriana e gotica, firmato da Alessandro Bettonagli, scenografo dei più grandi parchi a tema, travolto "la botola dei tesori" (una teca sotto il pavimento che custodiva anticaglie), rovinato diversi punti del parquett; s’è infilata nel magazzino di bicchieri e magliette brandizzate, ormai da buttare, e ha invaso pure le cantine con le forniture, i frigo, il "cervello" dell’impianto di videosorveglianza, lo stereo e molto altro. "Un disastro mai visto. La sera prima avevo installato le paratie ma non sono servite a nulla. Martedì mattina, quando dopo ore sono riuscito ad arrivare al locale dopo aver mollato l’auto in piazzale Maciachini, congelatori, frigo e macchine del ghiaccio galleggiavano in un metro d’acqua. La ditta di spurghi ci ha messo un giorno per svuotare i locali. È saltato l’evento di Halloween, che per le casse è importante, e siamo rimasti chiusi altri tre giorni perché l’ambiente era inagibile", afferma sconsolato Beda.

Danni ancora da quantificare ma "dell’ordine di migliaia di euro" anche per il Type di via Borsieri, aperto sette anni fa da Elena Pizzi con la sorella Simona: "Nonostante le paratie, abbiamo trovato il magazzino sotterraneo allagato con 30 centimetri d’acqua: tutta la merce è andata, un freezer non funziona più. Fra le fatture da saldare ci sono tre giorni di lavoro dell’impresa di pulizie, più l’elettricista e l’idraulico".

Dal 2014 le acque del Seveso non allagavano l’Isola, e alcuni esercenti ora imputano all’effetto virale dei video registrati dagli onnipresenti telefonini un ulteriore danno reputazionale: "Le immagini del disastro e il costante clima di allerta allontanano le persone dal quartiere. Nei giorni scorsi secondo i miei colleghi non c’era anima in giro. Noi abbiamo riaperto solo venerdì sera ma registriamo il 50% di clienti in meno, per nulla normale anche durante un ponte", afferma la socia del Type.

“Venerdì sera abbiamo avuto 30 coperti contro i soliti 120, sabato una quarantina – aggiunge Matteo Orlandini, titolare del ristorante Focus in piazzale Segrino –. L’acqua ha fatto relativamente pochi danni, per noi il problema è stato la perdita di fatturato". "Un weekend anomalo, con un calo del 30-40%: abbiamo ricevuto anche disdette da chi aveva prenotato – conferma Giuseppe Ruggirello, socio della pizzeria e ristorante La rotonda di Segrino –. Dicono che hanno paura a venire qui".