
Attrazione fatale per un 50enne milanese
Milano – Spennato come un pollo dall’elegante escort che aveva deciso di incontrare. Arrivato puntuale all’appuntamento in casa della donna, con la scusa di dargli il viagra quella gli ha rifilato una pastiglia che lo ha reso docilissimo.
Così, prima si è fatta dare 300 euro che il cliente aveva in tasca; poi lo ha convinto a salire sull’auto e a recarsi insieme a lei al più vicino bancomat dove l’uomo ha prelevato altri 500 euro finiti subito nelle tasche della finta escort. Infine, risaliti in macchina, l’ha poi fatto scendere per strada quando era ancora in stato confusionale. Una volta ripresosi, però, l’uomo ha sporto denuncia ai carabinieri che sono riusciti a risalire all’autrice della prestazione non sessuale. Così la donna è stata imputata e ora rinviata a giudizio per rapina aggravata.
Protagonista della vicenda, nel maggio dell’anno scorso, la 45enne Silvia D.A. che non dev’essere al debutto in performance del genere, dato che dal casellario risulta almeno una condanna recente per lo stesso reato. Stando dunque alla denucnia di A.P., un 50enne milanese, i due avevano preso contatti via web dopo un annunciato pubblicato su un sito di incontri in cui lei si presentava come escort. Stabilito prezzo e ora dell’appuntamento, lui l’aveva raggiunta nella sua casa in via Friuli, zona corso Lodi.
A quel punto era scattato il trucco del finto viagra, la pastiglia blu offerta dalla donna e accettata dal cliente in funzione di un incontro probabilmente indimenticabile. E a suo modo, in fondo, lo è stato. Perché lo sfortunato A. una volta inghiottita la medicina invece di scoprirsi carico di nuove energie, si è ritrovato assai confuso, imprigionato in una sorta di torpore e perciò incapace di qualunque logica reazione. Così non ha potuto far altro che acconsentire a ogni richiesta che la sua “escort“ gli presentava. Prima il 50enne ha messo mano al portafogli e le ha allegramente consegnato tutti i soldi che aveva con sé, ovvero i 300 euro. E poi, docile docile, è salito in macchina con lei e arrivati al bancomat più vicino ne è esceso ma solo per prelevare i 500 euro che la sua accompagnatrice le aveva richiesto.
A quel punto la finta “squillo“ era nelle condizioni di potersi liberare senza colpo ferire dell’imbambolato cliente. E così faceva infatti, facendolo scendere dall’auto lungo la strada. Sedotto, rapinato e abbandonato. L’uomo però, probabilmente dopo aver superato una ritrosia legata al fatto che dalla vicenda sarebbe uscito in modo non proprio glorioso, alla fine deve aver trovato la voglia almeno di prendersi una rivincita con quella sfrontata “escort“. E così, dopo essersi presentato dai carabinieri dove ha ripercorso i fatti quasi minuto per minuto, in definitiva ha contribuito - con il racconto e la descrizione - a far sì che la furbetta sia stata individuata grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza.
La donna è stata perciò denunciata proprio quando forse aveva creduto di farla franca. Naturalmente non s’è fatta vedere all’udienza preliminare davanti al gup Guidio Salvini, che ad ogni buon conto l’ha serenamente rinviata a giudizio. Processo a ottobre.