Ennesimo polo sulla Binasca. Coro di contrari poi il silenzio

Polemiche a Lacchiarella per la costruzione di un polo logistico su un'area enorme, minacciando il Parco Sud Milano e aumentando il traffico. Proteste da parte di associazioni ambientaliste e politiche, ma il progetto procede nonostante tutto.

LACCHIARELLA (Milano)

Tutti contro il polo logistico che occuperà un’area pari a 50 campi da calcio. E che, soprattutto, potrebbe sorgere nel Parco Sud Milano e incrementare il volume del traffico sulla Sp 40 Binasca già al collasso. Nel corso degli ultimi anni di poli della logistica ne sono spuntati davvero tanti lungo la principale via di collegamento tra l’A1 e l’A7. Uno in territorio di Siziano, nel Pavese, tre nel Milanese, tra Francolino (frazione di Carpiano), Lacchiarella e Binasco. Realizzati nonostante le proteste delle varie associazioni ambientaliste e delle forze politiche che, di volta in volta in maniera trasversale si schierano contro le nuove realizzazioni come sta accadendo, ancora, a Lacchiarella.

"Fermate il progetto in autotutela, fermate la logistica di Lacchiarella", è il messaggio del consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Nicola Di Marco. "Logica vorrebbe che, all’interno di uno dei territori più inquinati della Lombardia fosse posto uno stop al consumo di suolo smodato, che sta letteralmente mangiando il Sud Milano". In gioco c’è un impianto pari a 551mila metri quadrati, in pratica 32 volte piazza del Duomo. E a Lacchiarella anche il centrodestra si è detto contrario alla nuova costruzione: "In Regione c’è chi chiede di bloccare il polo logistico di Lacchiarella che sorgerà su un’area di 551mila metri quadrati, ma l’intera area con annesso bosco è stata completamente spianata e gli alberi sono stati triturati dando vita a montagne di segatura", era stata la denuncia di Alessandro Branduardi. Ma dopo la’ultima campagna elettorale si sono spenti i riflettori.

Massimiliano Saggese