NICOLA PALMA
Cronaca

Ennesima sparatoria in via Creta: il ferito era già scampato a un raid

Agguato nella notte, venticinquenne colpito alla schiena: grave in ospedale, si temono lesioni spinali. Un anno fa si era rifugiato a casa del fratello, a sua volta gambizzato nel 2017 per un debito di droga

I soccorsi (Foto di archivio)

di Nicola Palma

Il litigio in strada. L’uomo che promette vendetta e torna dopo qualche minuto armato. Il proiettile che colpisce L.L. alla schiena, tra il rene e la colonna vertebrale. Il ricovero in ospedale e le indagini della polizia per risalire all’aggressore. In sintesi, la cronaca della sparatoria di ieri sera in via Creta 21, l’ennesima sotto quei portici in zona Bisceglie territorio di spacciatori. Il ferito è un venticinquenne pregiudicato che già nel luglio dello scorso anno era stato preso di mira da tre ragazzi (poi ammanettati a dicembre), anche se era riuscito all’ultimo a rifugiarsi a casa del fratellastro M.B., a sua volta gambizzato nel 2017 per un debito di droga; in quell’occasione, erano stati sparati ben dodici colpi ad altezza uomo e a terra era rimasto l’amico D.A., preso al calcagno sinistro.

Del caso si stanno occupando gli agenti della Squadra mobile, guidati dal dirigente Marco Calì, ma al momento non è stato ancora possibile ascoltare la vittima del raid: L.L. è ricoverato in gravi condizioni al San Carlo; non rischia la vita, ma le prossime ore saranno decisive per capire se l’ogiva, estratta dai medici nel corso di un intervento chirurgico, abbia provocato lesioni spinali. Stando a una prima ricostruzione dell’accaduto, il venticinquenne avrebbe trascorso la serata a cena con fidanzata e suocera. Poi, però, avrebbe avuto un litigio con un’altra persona, non si sa bene per quale motivo. Il rivale sarebbe tornato poco prima delle 23 con una pistola e avrebbe sparato, per poi scappare. L.L. è stato accompagnato al pronto soccorso da un conoscente, e da lì, in presenza di una ferita da arma da fuoco, i sanitari hanno fatto immediatamente scattare la segnalazione alla centrale operativa della Questura. La macchina investigativa si è quindi attivata circa mezz’ora dopo il blitz, con il sopralluogo sul posto degli specialisti della Scientifica e i primi accertamenti della Mobile.

Al momento, non c’è una pista precisa; tuttavia, è evidente che il contesto in cui è maturato l’agguato lascia subito pensare che ci siano sempre questioni di droga a fare da sfondo al blitz. Del resto, come detto, il fratello di L.L., il barista M.B., fu gambizzato il 29 novembre 2017 in via Lucca (anche se è residente in via Creta 19) dal pregiudicato Davide Cannone: all’epoca, gli inquirenti ipotizzarono che il quarantaquattrenne pugliese, poi arrestato nel 2018 nell’ambito dell’operazione antidroga "Miracolo", entrò in azione per punire il mancato pagamento di un debito di droga da 37mila euro.