LAURA LANA
Cronaca

Elezioni, il Nord Milano post-voto. La svolta verso (centro) sinistra

Paderno non è più l’unica bandierina rossa, due sindaci su tre sono andati ai partiti progressisti

Elezioni, il Nord Milano post-voto. La svolta verso (centro) sinistra

Cusano Milanino cambia colore e vede il ritorno del centrosinistra. Che a Paderno Dugnano è confermato alla guida della città: l’unico cambiamento sta nella fascia da sindaco che da Ezio Casati passa ad Anna Varisco (nella foto). Un anno fa era toccato a Cologno, che aveva scelto di invertire il segno, dopo la caduta del centrodestra, dilaniato da guerre fratricide, e dopo un anno di commissariamento. Un’onda lunga iniziata con l’elezione di Stefano Zanelli allo stesso modo di quella di 10 anni fa: era stata sempre Cologno, all’epoca con Angelo Rocchi, a iniziare la conquista del centrodestra su tutto il fortino rosso del Nord Milano. Un effetto domino continuato con l’ex Stalingrado d’Italia e Cinisello Balsamo. Una terna di sindaci leghisti: Angelo Rocchi, Roberto Di Stefano e Giacomo Ghilardi, gli ultimi due riconfermati nel 2022 e nel 2023. Dopo i ballottaggi del 23 e 24 giugno, il Nord Milano abbandona il quasi monocolore verde-azzurro e si spacca a metà: Sesto, Cinisello, Cormano e Bresso amministrate dal centrodestra, Cologno Monzese, Paderno Dugnano e Cusano Milanino da coalizioni di centrosinistra. Nell’ultima tornata elettorale, due Comuni su tre sono andati ai partiti progressisti.

Solo Cormano è rimasto in mano al centrodestra, ma il sindaco Luigi Magistro è stato riconfermato con appena 407 voti in più sull’avversario e il Pd è diventato il primo partito col 28,1%, registrando addirittura oltre un punto percentuale in più rispetto alle Europee. I Dem hanno fatto anche il pieno di preferenze, con un record mai visto di oltre mille voti personali, e tra i loro seggi fanno eleggere due ventenni: Samuele Cornelli, figlio dell’ex sindaco per due mandati Roberto, con 239 voti e Diego Mascheroni con 228 voti. Perché è proprio il boom del Partito democratico il fil rouge che lega, oggi, il Nord Milano. Anche nelle città diventate simbolo del centrodestra, come Sesto e Cinisello, il Pd è infatti diventato il primo partito alle Europee e Cecilia Strada è stata la bomber di preferenze, battendo anche la local Silvia Sardone (staccata di mille voti nella città dove i genitori Gino e Teresa fondarono Emergency). Così, a Sesto i Dem ottengono il 30,52%, superando di quasi 10 punti Fratelli d’Italia e di quasi 20 punti la Lega di sindaco e Sardone. Anche a Cinisello il Pd è stato il primo partito con il 28,4% dei voti "e, se si sommano le forze che sostengono la Giunta Ghilardi, la destra è minoranza in città", aveva sottolineato il segretario cittadino Andrea Catania.

Ogni elezione è a sé, ma Paderno oggi non è più l’unica bandierina rossa nel Nord Milano. "Anche noi vediamo un cambiamento nella tendenza futura del voto o, almeno, dei segnali sull’orientamento politico dei cittadini - aveva commentato Anna Varisco, subito dopo la vittoria al ballottaggio -. Speriamo inizi nuova pagina della politica italiana, partendo proprio dai territori, per fermare quest’onda di populismo, negatività e malcontento che ha caratterizzato gli ultimi anni".