
Salvini e Del Debbio
Milano, 16 agosto 2015 - Il ponte di Ferragosto per ora lascia in vacanza anche le decisioni relative ai candidati sindaci del dopo Expo. Relegato, sembra, Giuseppe Sala al ruolo di amministratore unico per il post-evento, i milanesi ormai più che perplessi si chiedono legittimamente chi sarà che dalla prossima estate governerà la città. Ferragostana, non certo inattesa, arriva da Ponte di Legno l’ennesima investitura da parte di Matteo Salvini verso Paolo Del Debbio. «Non sentite, che accento milanese che ha... Questo dovrebbe dirci qualcosa» accenna l’altro Matteo nazionale, che dovrà rimandare a tempi migliori il suo sogno di fare il sindaco di Milano. La Lega dunque è in pieno accordo con Forza Italia, dove Silvio Berlusconi sta facendo grande pressing sul televisivo Del Debbio. Ascoltialle stelle e un passato da assessore, il milanese che conduce con successo su Retequattro “Dalla vostra parte”, laureato in filosofia in Cattolica ma subito riconvertitosi, grazie al piccolo schermo, al format nazional-popolare, potrebbe essere il nuovo sindaco se il centrosinistra non riuscirà a costruire un’alternativa credibile. A lui e al primo cittadino uscente e non ricandidato Giuliano Pisapia. E se il Carroccio sembra aver abdicato all’idea delle primarie per scegliere il candidato a Palazzo Marino, anche dalle parti del Pd c’è grande incertezza. Clima surreale, con il deputato Pd Emanuele Fiano e l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino che battono palmo a palmo Milano e le periferie, in attesa di primarie per la scelta del candidato sindaco che forse non arriveranno mai. Pochi giorni fa, infatti, il segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati ha dichiarato che in presenza di un nome di assoluto spessore, le primarie non sono un passaggio obbligato. Come se non bastasse, da Roma il premier Matteo Renzi continua a fare pressing su Pisapia perché ci ripensi e corra per il secondo mandato. E Giuliano non sembra ignorare del tutto i richiami che arrivano non tanto dalla capitale e dal governo centrale di un partito che non ha mai sentito come suo, quanto quelli dei suoi. Non a caso il sindaco ha trascorso una giornata di Ferragosto come se fosse in campagna elettorale. Invece di andare in vacanza, si è dedicato alla sua città: saluto agli agenti della Polizia locale, pranzo con i profughi e i senzatetto di Mario Furlan, un breve riposo, poi la serata. Pisapia ha scelto di passare alla Balera dell’Ortica, intorno alle 21.30, dove ha ballato insieme alla moglie Cinzia. Un acquazzone lo ha poi costretto a rinunciare a recarsi ai festeggiamenti della Darsena, che sono stati chiusi in anticipo alle 23. Ma il sondaggio che sta conducendo sugli umori dei milanesi sembra davvero preludere a un ripensamento.