
Una squadra di EdiliziAcrobatica impegnata sul Diamantino di Porta Nuova
Milano, 13 gennaio 2016 - Milano tende al «grattacielismo». E il muratore diventa spiderman: «Ho cambiato il mio punto di vista, con la crisi dell’edilizia tradizionale. Trovato un nuovo lavoro nell’edilizia acrobatica, ora mi sento più sicuro di quando camminavo alla stessa altezza su un ponteggio. Anche perché l’attenzione è maggiore. Operiamo sempre in squadra, sul filo del fuorigioco», spiega Enzo Spitale, 36 anni, originario di Catania. Nell’area di Milano, organizza le squadre di EdiliziAcrobatica. Un’idea avant-garde di Riccardo Iovino, genovese, geneticamente avverso allo spreco. Per risparmiare sui costi di sostituzione di una grondaia nella casa di un amico, nel 1994 si offre di eseguire l’intervento senza impalcature. Skipper provetto, intuisce che può applicare le stesse tecniche usate per lavorare sugli alberi delle barche a vela. Peraltro, sperimentate in Francia, sulla Tour Eiffel. E dai pionieri arrampicatori-guide alpine che in Valle d’Aosta e in Alto Adige riparavano gratis i campanili delle chiese.
Oggi EdiliziAcrobatica è impegnata a collocare i pannelli di rivestimento della «Nuvola» di Fuksas al Nuovo Centro Congressi di Roma. Varie sedi nella penisola, e prossimamente oltreconfine. Il responsabile di quella di Milano, ingegner Paolo Stella, ribadisce il motto: «Arriviamo dove gli altri non arrivano. Un progredire in controtendenza rispetto alla crisi generale. L’intera task-force dell’impresa conta 162 unità, tra dipendenti e collaboratori. Non acrobati circensi convertiti, ma operai addestrati alle performance della doppia fune di sicurezza. Formazione continua (due giorni al mese) e personalizzata, nell’accademia interna presieduta da Anna Marras. Per operare in tempi record, anche a seguito di trombe d’aria e alluvioni. Anche su edifici storici».
Per pulire i vetri di un grattacielo è l’unico approccio. Si deve perciò imparare a sfidare anche la paura? «La normativa italiana rende il lavoro più sicuro che a Manhattan, dove gli operai sono spesso sospesi su una piattaforma, agganciati a una sola fune, e sottopagati (e dove si contano 200 incidenti, di cui 70 mortali, tra il 1983 e il 2008 ndr)». Il metodo non tradizionale in Italia si sta diffondendo anche per sostituire normali pluviali, installare canne fumarie e antipiccioni. Quali vantaggi per i committenti? «Nessun costo di noleggio giornaliero di ponteggi, nessun limite operativo dato da solette che non sopportano i carichi, nessun limite di accesso né di altezza operativa. Ridotti anche i costi della tassa di concessione del suolo pubblico», conferma Renato Sala, che ha scelto gli acrobati per l’intervento su un palazzo d’epoca nella milanese piazza Missori, e sottolinea come la mancanza di ponteggi esonera l’amministratore o il proprietario dell’edificio anche dal salire a sorvegliare il cantiere (cosa che non facevano volentieri).
Sollevati, inoltre, i residenti dal timore dell’intrusione dei ladri da un ingresso alternativo al portone di casa. Semmai, grande attesa c’è per l’arrivo di Batman, l’Uomo Ragno e Spiderman, inviati da EdiliziAcrobatica ad allietare il Carnevale degli ospedali pediatrici.