NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, l’ecoterrorista del web col reddito di cittadinanza

Gestiva la rete dei contatti fra gli anarchici del Sud America. Lo scopo? Attaccare la tecnologia e il sistema. Ma col sussidio

Alcuni membri dell'organizzazione terroristica Its

Milano -  Era ferocemente contro lo Stato, ma percepiva il reddito di cittadinanza. Odiava le tecnologie e il loro impatto mortifero sul pianeta, ma ne ha fatto largo (e sapiente) uso per consentire a sé e ad altri quattro presunti appartenenti agli "Individualisti tendenti al selvaggio" di pianificare strategie d’attacco e condividere bersagli da colpire nei meandri più nascosti del dark web. Lampanti contraddizioni che descrivono bene la figura di Federico Buono, il quarantacinquenne arrestato a Torino con l’accusa di aver preso parte all’organizzazione terroristica Its, nata in Messico nel 2011 (e poi debordata in Argentina, Brasile e Cile) con l’obiettivo di "destabilizzare e distruggere le strutture economiche, sociali e politiche dei Paesi, intimidire la popolazione e creare il caos".

Come? Compiendo attentati e omicidi con ordigni esplosivi: Its, o formazioni che nel tempo ne hanno tratto ispirazione, rivendicherà tra aprile e settembre 2013 una quindicina di pacchi-bomba indirizzati a ricercatori, biotecnologi e neurologi, identificati come persone che "propugnano tutta questa spazzatura di sviluppo e progresso tecnologico". Un delirante mix di luddismo, nichilismo e lotta armata anti-sistema. L’indagine degli agenti della Digos di Milano nasce nel 2017, quando dal Sudamerica arriva una richiesta di supporto investigativo sulla pagina web www.malcidionecoestremista.altervista.org , usata come veicolo di propaganda da Its: il server su cui è stato creato l’url ha sede in Italia. Dai primi accertamenti viene fuori il nome di Buono, noto "per la vicinanza agli ambienti anarchici torinesi e milanesi" e arrestato la notte del 5 giugno 2011 vicino alla stazione di Lambrate (il procedimento si chiuderà con l’archiviazione) insieme a Mattia P., che in uno zaino aveva due inneschi incendiari con zollette di diavolina e che a casa nascondeva artifizi pirotecnici, una tanica di benzina, una parrucca e un passamontagna. Quel che più interessa agli specialisti dell’Antiterrorismo è ciò che accadde dopo: in solidarietà a Buono, il 12 dicembre 2011 la messicana "Celula anarquista revolucionaria – Gabriella Segata Antolini" fece esplodere un ordigno a Coyocan, "in solidarietà di Federico Buono".

Un episodio che, letto col senno di poi, testimonia un legame datato tra l’anarchico e lo Stato centramericano, testimoniato pure dai collegamenti emersi nel 2013 tra il gruppo del blog Culmine (di cui faceva parte pure Buono) e Gustavo Rodriguez, "figura notoriamente vicina alle Its". Forte di queste premesse, l’inchiesta entra nel vivo nel 2018: gli investigatori iniziano a pedinare Buono, che non fa mistero della sua avversione per il movimento italiano ("Pecoroni che si ammassano tra loro") e frequenta abitualmente un phone center di Torino. Le analisi tecniche consentono alla Digos di scoprire che c’è proprio Buono dietro quel sito e soprattutto dietro la "macchina virtuale" che permette ai sudamericani di comunicare lontano da occhi indiscreti. Di più: sempre tramite quella pagina, l’eco-terrorista gestisce cinque canali di finanziamento in bitcoin, pubblica tutorial che insegnano a "fare una bomba nella cucina di tua madre", schemi per costruire fucili da battaglia e manuali "per i mujaheddin islamici che vivono negli Stati occidentali". All’inizio del 2020, Buono dà segnali di voler passare all’azione: il 15 febbraio, informa gli altri sulla chat disroot.org di aver costituito la cellula italiana di terrorismo misantropo "Misanthrope K", aggiungendo "Ora è tempo di fare qualcosa, non solo parole, vorrei provare a costruire un’arma o una bomba per insegnare agli altri". Nei giorni successivi, si reca da Leroy Merlin per acquistare lampade alogene e stelline (che contengono magnesio), chiodi e pioli metallici. Cosa ci deve fare? Modificare una sveglia per renderla un ordigno da innescare col movimento delle lancette.

«Avrei dovuto farne una meglio... il mio obiettivo è ammazzare", l’inquietante frase captata da una cimice. Per la Procura di Milano ci sono sufficienti elementi per chiedere l’arresto, ma il 2 settembre 2020 il gip esclude la presenza dei gravi indizi di colpevolezza e pronuncia un’ordinanza "dichiarativa di incompetenza" territoriale in favore del Tribunale di Torino. Le indagini ripartono, coordinate dai pm piemontesi, ma la musica non cambia: i proclami di Buono sono sempre più deliranti ("Io sono Dio... vi faccio vedere io che sono strano..."). A inizio 2021, l’uomo, che teme di essere scoperto, butta nel Po l’hard disk del pc. A giugno, confida a un’amica l’intenzione di trasferirsi in Spagna; poi preannuncia alla mamma che si tatuerà Cerbero sulla testa. Fa di tutto per rendersi anonimo: viaggia in metrò solo se è mezzo vuoto, non parla con nessuno e pretende dai familiari che non rivelino a nessuno il suo domicilio. Lo stesso indirizzo, in una zona semicentrale di Torino, dove ieri è stato ammanettato.