Sono 7.500 le prime borse di studio per i dottorati di ricerca previste per l’anno accademico 202223 con i 300 milioni di euro di investimento del Pnrr: 5.000 borse per dottorati innovativi "che rispondono ai fabbisogni delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori da parte di queste ultime", 1.200 per dottorati di ricerca rientranti negli ambiti di interesse del Pnrr, 1.000 per dottorati per la pubblica amministrazione, 200 per il patrimonio culturale e 100 per dottorati in programmi dedicati alle transizioni digitali e ambientali. "Questi primi 300 milioni sono un’importante spinta per i giovani, per dire loro di non porre limiti alla curiosità e dimostrare che stiamo davvero investendo su di loro e sullo sviluppo delle loro competenze", sottolinea il ministro all’Università e alla Ricerca, Maria Cristina Messa. Nella pubblicazione dei primi due decreti, c’è il dettaglio dei fondi e delle borse assegnate anche agli atenei milanesi.
Col primo decreto saranno 67 le borse di dottorato aperte al Politecnico, 53 alla Statale, 35 alla Bicocca, 33 alla Cattolica, 13 alla Bocconi, 10 all’Università Vita-Salute San Raffaele e 7 alla Iulm. Il secondo “capitolo“ si concentra sui dottorati industriali. Per questo il decreto prevede che le università debbano individuare imprese partner dei percorsi di dottorato innovativi disponibili a cofinanziare al 50% le borse di dottorato. Delle cinquemila borse previste, 485 saranno attivate dalle università milanesi. Al Politecnico di Milano è stata data una dotazione finanziaria da Pnrr di 4.620.000 euro (ai quali si deve aggiungere quindi la stessa cifra di co-finanziamento), alla Statale 3.660.000 euro, alla Bicocca 2.370.000; alla Cattolica 2.220.000, alla Bocconi 720.000, all’Università Vita-Salute San Raffaele 510.000 euro, alla Iulm 270.000 e all’Humanitas 180.000 euro.
Si.Ba.