PIERO
Cronaca

E questa estate avremo a San Siro l’ippodromo matrioska

A Milano, gli ippodromi del galoppo e del trotto sono stati inghiottiti dalla crescita urbana. Dopo traslochi e chiusure, l'11 luglio si inaugura un nuovo spazio che unisce le due discipline, conservando la storia dell'ippica milanese.

Lotito

erano una volta a Milano due ippodromi: uno per il galoppo, l’altro per il trotto. Entrambi eccellenti, il primo era tra i più famosi del circuito internazionale, avendovi corso fenomeni come Ribot, Nearco, Botticelli, Molvedo e tanti altri. Be’, anche nel secondo giravano campioni come Varenne, Tornese, Crevalcore... Insomma, l’intera cittadella dello sport milanese a San Siro era considerata nel Novecento una gemma mondiale dell’ippica. Ma i tempi sono cambiati: fuoriclasse italiani se ne son visti via via di meno, e la città, insaziabile nel cercare spazi per i suoi grattacieli e le sue fredde, complementari "sistemazioni a verde", ha fatalmente cominciato a inghiottire gli impianti dell’ippica.

L’ippodromo del trotto, che era a ridosso dello stadio e quasi lo toccava, chiuse i battenti nel 2015 traslocando a La Maura, vecchia pista di allenamento dove il 9 maggio toccò all’ormai anziano Varenne (20 anni) inaugurare la nuova struttura, chiamata appunto "La Maura". Ma si vede che non c’è pace per l’universo del sulky (carrozzino con ruote gommate): quell’area, estesa all’altra pista di allenamento, la Trenno, è poi stata a lungo evocata nella saga-Meazza come possibile sito per il nuovo stadio. E oggi ci avviciniamo a una data, l’11 luglio, che vedrà l’inaugurazione di una sorta di gigantesca matrioska all’interno del sopravvissuto ippodromo del galoppo, risalente agli anni Venti e nel 2004 dichiarato monumento di interesse nazionale (unica pista al mondo a godere di questo riconoscimento), che ingloberà il ramingo anello del trotto al suo interno, nel prato, dove un tempo si riunivano gli appassionati del turf più sfegatati. È un po’ come si fa in casa, quando lo spazio non basta più e si prende a cacciare ogni cosa in un grosso baule. Il baule matrioska, dove è finito perfino il Cavallo detto di Leonardo.