E nell’hinterland si va all’Accordo di programma

A San Donato prosegue l'iter per la costruzione di uno stadio da 70mila posti, con dibattito tra favorevoli e contrari. Si avvia Accordo di programma per affrontare criticità. Possibile referendum consultivo.

E nell’hinterland si va all’Accordo di programma

E nell’hinterland si va all’Accordo di programma

San Siro o San Donato? Mentre la multinazionale delle costruzioni Webuild si è detta disponibile a collaborare ad un’eventuale ristrutturazione del Meazza, a San Donato prosegue l’iter tecnico-formale legato alla richiesta di variante urbanistica depositata da Sportlifecity-Milan per la costruzione di uno stadio da 70mila posti nell’area San Francesco. Dopo che il progetto della futura arena rossonera – corredata da negozi, un hotel da 200 posti e un museo della squadra – ha passato l’esame degli uffici comunali ed è stato dichiarato "percorribile" dalla Giunta del sindaco Francesco Squeri, giovedì il Consiglio comunale sarà chiamato a prendere atto del prossimo avvio di un Accordo di programma, ossia un tavolo di confronto sovralocale, che dovrà entrare nel merito di alcune questioni.

Questa fase servirà, in particolare, a cercare d’individuare delle soluzioni alle criticità emerse, che riguardano soprattutto viabilità e parcheggi a corredo del futuro impianto.

L’Accordo di programma avrà una durata di 18 mesi, poi il progetto dovrà approdare in Consiglio comunale per la ratifica.

Intanto, a San Donato il progetto dello stadio si conferma divisivo: una parte dell’opinione pubblica è favorevole, ma ci sono anche sacche di dissenso, come dimostrato dall’infuocata assemblea con la quale, nei giorni scorsi, il progetto è stato illustrato ai cittadini.

E ora si aspetta di capire se la richiesta di un referendum consultivo, avanzata dal Comitato "no stadio" per saggiare gli umori della popolazione, troverà un riscontro positivo da parte del Comune.

Alessandra Zanardi