
E il piano cronici riparte dai dottori in coop
La Regione ha mosso il primo passo un po’ in sordina una settimana fa, con l’approvazione di una delibera che stanzia però ben 42 milioni di euro per riprendere un’operazione ambiziosa, partita nel 2018 e naufragata per l’opposizione dei medici di base ma, soprattutto, per la scarsa adesione dei pazienti prima ancora di schiantarsi sulla pandemia. Si tratta della presa in carico dei malati cronici, tre milioni di lombardi le cui cure assorbono il 70% del bilancio sanitario regionale, con un sistema che garantisca loro la prenotazione di visite ed esami per facilitare la loro vita e ridurre i tempi d’attesa per tutti.
La nuova strada disegnata dall’assessore regionale Guido Bertolaso parte proprio da medici e pediatri di base. Cominciando da quelli che operano in cooperativa: 1.400 dottori, uno su quattro del totale in Lombardia. La Regione ha predisposto un nuovo incentivo di otto euro per assistito a ciascun medico o pediatra che raggiunga il target di prendere in carico il 15% dei malati cronici tra i propri pazienti, che si aggiunge ai “premi” già previsti dal sistema precedente. In seguito sarà sviluppata una piattaforma che potranno usare tutti i medici di base per coordinarsi con le Cot (Centrali operative territoriali) delle proprie Asst di riferimento.
"Vogliamo riorganizzare la presa in carico dei cronici per fornire una rete di assistenza integrata, migliorando la loro qualità di vita e riducendo il carico sulle strutture sanitarie - spiega Bertolaso –. Non è solo lavorando sull’offerta sanitaria che si riducono le liste d’attesa". Gi. Bo.